Durante la conferenza SUERF/BAFFI organizzata dall'Università Bocconi di Milano, Fabio Panetta, Vice Direttore Generale della Banca d'Italia, ha tenuto un discorso d'apertura incentrato sul tema dell'evento, quello delle valute digitali emesse da banche centrali (Central Bank Digital Currencies, CBDC).

A differenza delle criptovalute, che definisce "delle obbligazioni di proprietà di nessuno", il vice governatore ha sottolineato fin dall'inizio che una CBDC equivarrebbe ad un'obbligazione della banca centrale.

Per quanto riguarda l'utilizzo delle CBDC come potenziale metodo di pagamento, Panetta ha considerato i loro vantaggi "incerti" rispetto ai meccanismi di pagamento digitali già esistenti offerti dal settore privato.

Panetta ha però ammesso che uno dei punti di forza dell'emissione di una CBDC è quello della riduzione dei costi di produzione, trasporto e smaltimento del denaro contante, che secondo alcune stime da lui stesso citate ammontano allo 0,5% del PIL europeo, circa 76 mld di euro: quasi la metà del budget annuale a disposizione dell'Unione.

Il Vice Direttore Generale della Banca d'Italia ha inoltre aggiunto che combinando una CBDC alla tecnologia Distributed Ledger (DLT) si otterrebbe una riduzione dei costi ancora più marcata.

In merito al loro utilizzo come riserva di valore, Panetta ha evidenziato che una CBDC ha un costo di archiviazione prossimo allo zero, e che può fungere da asset dotato di "caratteristiche uniche", senza rischi di credito e di liquidità. Per questo motivo, potrebbero costituire una valida alternativa ai depositi bancari.

Panetta ha tuttavia manifestato delle preoccupazioni sul fatto che un passaggio dai depositi bancari a una CBDC rischierebbe di minacciare il sistema finanziario nel suo complesso, anche se potrebbe migliorare il margine netto d'interesse alla base dei modelli di prestito delle banche.

Ha sottolineato invece che le CBDC potrebbero innovare i framework operativi esistenti e spingere il mercato verso un "modello bancario ristretto" che andrebbe completamente riconsiderato.

Secondo Panetta, la questione tracciabilità e privacy, che ha definito "probabilmente il problema principale" delle CBDC, dovrebbe essere valutata a livello politico e da tutta la società, non solo dal punto di vista delle banche centrali.

Il mese scorso, la Banca d'Inghilterra ha pubblicato due documenti dedicati al tema delle CBDC. Il primo esponeva varie analisi di rischio, rilevando che non vi era motivo di ritenere che l'introduzione di una CBDC avrebbe effetti negativi sul credito privato o sulla fornitura di liquidità totale all'economia.

Il secondo indicava, proprio come Panetta, che l'adozione di una CBDC potrebbe costituire una minaccia per le banche commerciali, ipotesi che a marzo è stata appoggiata anche dalla Bank of International Settlements (BRI) secondo cui "in periodi di stress finanziario, è probabile che gli investitori considerino la CBDC più sicura dei depositi bancari, causando così molti possibili effetti collaterali per la stabilità finanziaria".