Definiamo Ethereum

Se Bitcoin (BTC) è il presunto futuro del denaro, allora cos'è Ethereum? Per chi è nuovo nel mondo delle criptovalute, questa è la domanda più logica da porsi, visto che probabilmente vedrà Ethereum e la sua criptovaluta nativa Ether (ETH) accanto a Bitcoin ovunque negli exchange e nelle news. Tuttavia, non è esattamente corretto considerare Ethereum in diretta concorrenza con Bitcoin, in quanto ha obiettivi, caratteristiche e persino tecnologie diverse.

Ethereum è una rete blockchain decentralizzata alimentata dal token Ether, che consente agli utenti di effettuare transazioni, guadagnare interessi sulle proprie partecipazioni attraverso lo staking (ovvero “bloccando” i propri fondi), utilizzare e conservare token non fungibili (NFT), scambiare criptovalute, giocare, utilizzare social media e molto altro ancora.

Molti considerano Ethereum il prossimo Internet. Se le piattaforme centralizzate come l'App Store di Apple rappresentano il Web 2.0, una rete decentralizzata e alimentata dagli utenti come Ethereum rappresenta il Web 3.0. Questo "web di nuova generazione" supporta ad esempio le applicazioni decentralizzate (DApp), la finanza decentralizzata (DeFi) e gli exchange decentralizzati (DEX).

Questa guida vi fornirà approfondimenti sulla storia di Ethereum, sul suo funzionamento, su come acquistarlo, sul paragone con Bitcoin, nonché sui suoi vantaggi e svantaggi.

Storia di Ethereum

Ethereum non è sempre stato il secondo progetto blockchain più grande al mondo. Vitalik Buterin ha infatti co-creato il progetto per rispondere alle carenze di Bitcoin: Buterin ha pubblicato il white paper di Ethereum nel 2013, descrivendo in dettaglio gli smart contract – algoritmi "if-then" automatizzati e immutabili – che consentono lo sviluppo di applicazioni decentralizzate. Sebbene lo sviluppo di DApp esistesse già nel mondo blockchain, le piattaforme non erano interoperabili. Buterin intendeva uniformarle attraverso Ethereum. Per Buterin, uniformare il modo in cui le DApp funzionano e interagiscono era l'unico modo per assicurarne l'adozione.

Così è nato Ethereum 1.0. Pensate a Ethereum come all'App Store di Apple: un unico spazio per decine di migliaia di applicazioni diverse, tutte conformi alle stesse regole. Solo che questo insieme di regole è codificato nella rete e applicato autonomamente, con gli sviluppatori in grado di applicare le proprie regole all'interno delle DApp. Non c'è un'autorità centrale, come nel caso di Apple, che modifica e fa rispettare le regole. Il potere è invece nelle mani delle persone che lavorano come community.

Naturalmente, costruire una rete di questo tipo non è economico. Per questo Buterin e gli altri co-fondatori – Gavin Wood, Jeffrey Wilcke, Charles Hoskinson, Mihai Alisie, Anthony Di Iorio e Amir Chetrit – hanno organizzato una prevendita di token al fine di finanziare gli sviluppi presenti e futuri di Ethereum: nel complesso, ottennero ben 18.439.086$!

Il gruppo ha anche istituito la Ethereum Foundation in Svizzera, con l’obiettivo di mantenere e sviluppare la rete. Poco dopo, Buterin ha annunciato che la fondazione sarebbe stata gestita senza scopo di lucro, causando l'abbandono di alcuni dei co-fondatori.

Nel corso del tempo, molti sviluppatori si sono avvicinati a Ethereum con le loro proposte decentralizzate. Nel 2016, la community ha fondato The DAO, un gruppo democratico che votava le modifiche e le proposte della rete. L'organizzazione si basava su uno smart contract, eliminando la necessità di un amministratore delegato per la gestione di Ethereum: ogni scelta veniva presa tramite votazione.

Tuttavia, tutto andò a rotoli quando – a causa di una falla nella sicurezza – un hacker sconosciuto rubò 40 milioni di dollari dai fondi di The DAO. Per annullare il furto, The DAO ha votato per un "hard fork" di Ethereum, abbandonando la vecchia rete e passando a un nuovo protocollo, subendo in sostanza un importante aggiornamento del software. Questo nuovo fork ha mantenuto il nome Ethereum, mentre la rete originale esiste come Ethereum Classic.

Come funziona Ethereum?

Come Bitcoin, la rete Ethereum esiste su migliaia di computer in tutto il mondo – grazie agli utenti che partecipano come "nodi" – anziché a un server centralizzato. Questo rende la rete decentralizzata e altamente resistente ad attacchi esterni: è praticamente impossibile mandare il network offline. Se un computer viene disattivato, non ha importanza perché migliaia di altri tengono in piedi la rete.

Ethereum è essenzialmente un unico sistema decentralizzato che gestisce un computer chiamato Ethereum Virtual Machine (EVM). Ogni nodo possiede una copia di tale computer, il che significa che ogni interazione deve essere verificata in modo che tutti possano aggiornare la propria copia.

Le interazioni in rete sono altrimenti considerate "transazioni" e sono memorizzate all'interno dei blocchi della blockchain di Ethereum. I validatori sono coloro che hanno il compito di validare le transazioni e creare nuovi blocchi, attraverso un sistema noto come Proof-of-Stake (PoS). Questo procedura di validazione dei blocchi è entrata in vigore a settembre 2022; prima di questa data il sistema di validazione di Ethereum era basato sulla Proof-of-Work (PoW), ossia con il lavoro svolto dei miner per validare le transazioni, proprio come nella rete Bitcoin.

Inoltre, come Bitcoin, tutte le transazioni di Ethereum sono interamente pubbliche. I validatori trasmettono i blocchi completati al resto della rete, confermando la modifica e aggiungendo i blocchi alla copia del libro mastro condiviso. I blocchi confermati non possono essere manomessi e fungono da cronologia perfetta di tutte le transazioni della rete.

Poiché Ether (ETH) è più un utility token che un value token, la sua offerta è infinita. L'Ether entra costantemente in circolazione sotto forma di ricompense per i validatori derivanti dallo staking.

Ogni transazione effettuata in Ethereum prevede una commissione, chiamata “gas”, pagata dagli utenti per interagire con la blockchain. Tutte le commissioni delle transazioni di un blocco sono parte della ricompensa per il lavoro svolto dal validatore, in modo che vi sia un incentivo a mantenere in funzione la rete. Oltre a ciò, il gas serve a porre un limite alle azioni che un utente può effettuare, così da evitare lo spam.

Sfortunatamente per molti, le tariffe del gas di Ethereum possono essere piuttosto elevate in base all'attività della rete. Questo perché un blocco può contenere una quantità limitata di gas, che varia in base ai tipi e agli importi delle transazioni. Di conseguenza, i validatori scelgono le transazioni con le tariffe più alte: ciò significa che gli utenti fanno a gara per convalidare le transazioni per primi. Questa concorrenza spinge le tariffe sempre più in alto, congestionando la rete nei periodi di maggiore affluenza.

Per interagire con Ethereum è necessario possedere ETH, che vengono conservati in un wallet. Il wallet si collega alle DApp, fungendo da “passaporto” per l'ecosistema Ethereum. Da lì, chiunque può acquistare oggetti, giocare, prestare denaro e svolgere ogni sorta di attività, proprio come su Internet tradizionale. La principale differenza è che sul web tradizionale i servizi sono gratuiti, in quanto gli utenti "pagano" con i propri dati personali.

Su Ethereum la criptovaluta prende il posto dei dati: in altre parole, gli utenti sono liberi di navigare e interagire in modo anonimo. Questo significa anche che l'uso delle DApp non è discriminatorio: per esempio, nessuna DApp di prestito può bloccare una richiesta in base alla regione di provenienza o allo stato finanziario dell'utente.

A cosa serve Ethereum?

La finanza decentralizzata è stata probabilmente il più grande risultato della rete Ethereum. Le DApp in grado di svolgere diverse funzioni all'interno dell'ecosistema sono apparse tra il 2019 e il 2020 e stanno aumentando di giorno in giorno la loro popolarità. Più DApp vengono utilizzate, più la rete Ethereum viene utilizzata di conseguenza. La scena DeFi di Ethereum è la più grande in circolazione, con DApp di successo che hanno portato maggiore consapevolezza alla piattaforma nel corso degli anni.

Gli artisti, ad esempio, stanno guadagnando cospicue somme portando le loro opere sulla blockchain attraverso i token non fungibili, o NFT. Ci si potrebbe chiedere: perché comprare arte digitale quando si può semplicemente fare uno screenshot? Semplice: è fondamentale per i collezionisti poter dimostrare la proprietà dell'oggetto originale, e non di una copia.

È lo stesso motivo per cui l'originale "Monna Lisa" è più preziosa delle copie, anche se queste fossero in tutto e per tutto identiche all'opera di Leonardo da Vinci. Gli NFT rappresentano anche oggetti e accessori utilizzabili nei giochi online: i giocatori possono decorare le loro case e i loro personaggi con oggetti unici realizzati da artisti, fornendo un altro flusso di reddito per i creativi.

Gli sviluppatori hanno creato applicazioni per social media non censurabili, consentendo agli utenti di offrire delle mance ai creatori di contenuti. Alcuni videogiochi permettono agli utenti di investire in certi asset e farli crescere semplicemente giocando, e infine venderli per ottenere un profitto: in tal modo, è possibile estrarre un valore effettivo dal proprio tempo di gioco. Esistono piattaforme di pronostici che premiano le previsioni corrette, oppure piattaforme per freelance che trattengono commissioni molto basse. 

Il tutto è gestito autonomamente attraverso la blockchain e i cosiddetti smart contract, con la DeFi che consente agli utenti di controllare i propri fondi come mai prima d'ora.

Ethereum vs. Bitcoin

Sebbene BTC sia la criptovaluta più diffusa, la community di Ethereum ha l'ambizione di espandere il progetto. Sebbene BTC sia stato concepito come moneta digitale e svolge questo compito in modo soddisfacente, presenta anche notevoli limiti. Bitcoin è infatti una rete PoW che fatica a scalare, il che porta alcuni a credere che sia più adatto come riserva di valore, simile all'oro. Inoltre, BTC ha un tetto massimo di 21 milioni di unità, il che lo rende particolarmente adatto a questo compito.

Ethereum, invece, ha l’obiettivo di rivoluzionare la struttura stessa di Internet. Intende automatizzare molti processi che ancora richiedono intermediari, come l'utilizzo di un App Store o le relazioni con i gestori di fondi. ETH viene utilizzato più come mezzo per interagire con la rete che come strumento per trasferire denaro, sebbene possa fare anche questo.

Gli sviluppatori possono anche sfruttare Ethereum per creare i propri token unici – detti token ERC-20 – compatibili con Ether. Anche se il processo non è perfetto, questo significa che tutti i token basati su Ethereum sono tecnicamente interoperabili. La rete Bitcoin, invece, è solo per bitcoin.

Vantaggi di Ethereum

Oltre alla decentralizzazione e all'anonimato, Ethereum offre anche altri vantaggi, come l’assenza di censura. Ad esempio, se qualcuno pubblicasse qualcosa di offensivo su Twitter, la piattaforma potrebbe eliminare il messaggio e punire l'utente. Tuttavia, su una piattaforma social basata su Ethereum, questo potrebbe accadere solo se la comunità stessa votasse per farlo. In questo modo, gli utenti con punti di vista diversi possono discutere come meglio credono: sarà poi la community a decidere cosa deve o non deve essere detto.

I membri della community impediscono inoltre che i malintenzionati prendano il sopravvento. Qualcuno con cattive intenzioni dovrebbe controllare il 51% della rete per apportare un cambiamento, cosa praticamente impossibile. Ethereum è pertanto molto più sicuro di un semplice server centralizzato, che può essere invece hackerato.

Vi sono poi gli smart contract, che automatizzano molti dei procedimenti compiuti dalle autorità centrali nel web tradizionale. Un freelance su Upwork, ad esempio, deve usare la piattaforma per trovare clienti e impostare contratti di pagamento: il modello commerciale di Upwork prende una percentuale di ogni contratto per pagare i dipendenti, i costi dei server, ecc. Ma sul Web 3.0, un cliente può semplicemente scrivere uno smart contract che afferma: "Se il lavoro viene consegnato all'ora X, i fondi saranno sbloccati". Le regole sono codificate nel “contratto” stesso e non possono essere manomesse da nessuna delle parti una volta scritte.

Anche l'acquisto di Ether sta diventando più facile che mai. Aziende come PayPal e la sua filiale Venmo supportano l'acquisto di criptovalute con valuta fiat direttamente all'interno dell'applicazione.

Svantaggi di Ethereum

Sebbene sembri la piattaforma perfetta, Ethereum presenta alcuni problemi chiave che devono essere risolti.

Il primo è la scalabilità. Buterin ha immaginato Ethereum come un nuovo Internet, con milioni di utenti che interagiscono contemporaneamente. Tuttavia, tale interazione è attualmente limitata in particolare modo dalle tariffe costose del gas.

In secondo luogo vi è il problema dell'accessibilità. Attualmente è infatti costoso sviluppare su Ethereum, e difficile da usare per gli utenti che non conoscono la sua tecnologia. Alcune piattaforme richiedono wallet specifici, il che significa che bisogna spostare ETH dal proprio portafoglio attuale a quello richiesto. Si tratta di un passo non necessario all’interno del nostro attuale ecosistema finanziario e non è affatto semplice per i principianti.

Certo, PayPal sta aggiungendo il supporto per le criptovalute, ma gli utenti non possono fare molto a parte tenerle lì. Affinché l'adozione di Ethereum aumenti, PayPal dovrebbe anche integrare DeFi e DApp.

La piattaforma dispone di una documentazione ben scritta in materia – un altro modo fondamentale per attirare più utenti. Ma l'atto di utilizzare effettivamente Ethereum deve essere semplificato. Imparare a conoscere la blockchain è molto diverso dall'usarla.

Cos'è Ethereum 2.0?

A settembre 2022 Ethereum ha avviato il suo passaggio dal meccanismo di consenso Proof-of-Work a quello Proof-of-Stake (PoS). Al posto dell’attività di mining, che richiede molta energia elettrica, sono stati istituiti dei validatori: utenti che memorizzano la blockchain di Ethereum, convalidano transazioni e altro ancora. Sono essenzialmente i nuovi nodi del network.

Per diventare un validatore a tutti gli effetti, bisogna mettere in staking (“mantenere bloccati”) un minimo di 32 ETH, almeno durante il periodo iniziale di Ethereum 2.0. Lasciando un computer collegato alla rete, i validatori guadagnano ETH come ricompensa per i loro sforzi. L'idea è che coloro che “bloccano” i loro ETH abbiano in mente le migliori intenzioni nei confronti della rete e faranno tutto il possibile per garantirne il corretto funzionamento. Inoltre, se un convalidatore non partecipa o tenta di fare qualcosa di malevolo, può perdere gli ETH depositati.

L'argomento a favore della Proof-of-Stake è che si tratta di una forma più veloce e accessibile di consenso: non richiede un hardware speciale come per il mining, ma chiunque può partecipare semplicemente depositando i propri fondi. Questo dovrebbe in teoria accrescere ulteriormente la decentralizzazione di Ethereum.

In futuro, per incrementare il livello di scalabilità del network, saranno introdotte le "shard chain:" lo "sharding" consiste nel distribuire le transazioni su molteplici reti blockchain più piccole. Queste reti più piccole possono inoltre essere gestite da utenti con hardware più debole, in quanto devono memorizzare solo le informazioni di uno shard, anziché dell'intera rete. In sostanza, lo sharding rende la convalida di Ethereum più accessibile e contribuisce a decongestionare la rete principale.

Come acquistare Ether (ETH)

Non è possibile acquistare criptovalute da una banca o da un intermediario online come Fineco. Dovrete invece utilizzare una piattaforma di trading di criptovalute. Esistono numerosi exchange di criptovalute, da quelli più semplici a quelli più complessi dedicati ai trader esperti. Le diverse piattaforme hanno prezzi, misure di sicurezza e altre caratteristiche diverse, quindi è bene fare qualche ricerca prima di iscriversi.

Per aprire un conto presso una exchange di criptovalute, dovrete quasi certamente fornire alcune informazioni personali e far verificare la vostra identità. Potrete poi finanziare il vostro conto collegando un conto bancario o una carta di credito/debito. Le commissioni potrebbero variare a seconda dell'opzione scelta.

Una volta riempito il conto, potrete scambiare i vostri euro con ETH: se non si dispongono di fondi sufficienti per acquistare un intero ETH, è possibile anche comprare delle sue frazioni.

Quando si investono piccole somme, è sicuramente comodo lasciarle depositate nel conto del proprio exchange. Tuttavia, se desiderate spostare i vostri investimenti in un luogo più sicuro, un wallet digitale può fornire una maggiore sicurezza. Esistono numerosi tipi di wallet digitali, ciascuno con diversi vantaggi e svantaggi.

Dovresti comprare ETH?

Ethereum è la seconda criptovaluta più grande per capitalizzazione di mercato. Come ogni investimento, è possibile che il maggior rischio di Ethereum corrisponda a maggiori guadagni. In ogni caso, non siamo più nel 2013: Ethereum ha superato la fase di proof of concept e viene oggi utilizzato da moltissime persone.

Da ogni modo, data l'incertezza e la volatilità del mercato delle criptovalute, fate le vostre ricerche prima di investire una fetta significativa dei vostri risparmi in ETH (o in qualsiasi altra criptovaluta). Naturalmente, non investite più di quanto potete permettervi di perdere.

Il futuro di Ethereum

La popolarità di Ethereum è notevolmente aumentata di recente, in quanto gli sviluppatori hanno utilizzato il network per realizzare numerosi progetti DeFi e NFT. L'emergere di nuove applicazioni come queste – tra le prime ad essere eseguite su una blockchain pubblica – ha innescato un tremendo effetto network, attirando sempre più utenti e sviluppatori sulla piattaforma.

Tuttavia, rimangono questioni di fondo sulla possibilità che Ethereum, già molto in ritardo con una serie di complessi aggiornamenti tecnologici, sia in grado di competere con concorrenti più agili.