Volti reinterpretati alla luce di una profonda esplorazione dell’identità umana, frutto di una ricerca filosofica, antropologica, semiotica: le opere di Skygolpe, nome noto fra i cryptoartisti italiani, sono riuscite ad imporsi all’interno del mercato dell’arte basata su Web 3 con uno stile peculiare ed unico, frutto di un lungo e ricercato percorso artistico. 

Classe 1986, l’artista ha mosso i primi passi poco più che maggiorenne nella Street Art di Londra, per poi prendere sempre più dimestichezza con il lavoro digitale mintando le sue opere dal 2020. Data l’unicità della sua produzione, lo abbiamo intervistato.

In foto: l'opera "Isolation" (immagine gentilmente concessa dall'artista).

Cointelegraph Italia: “Ciao Skygolpe. Iniziamo dal tuo percorso. Come ti sei avvicinato al mondo crypto?”

“È successo nel 2018 per mia pura curiosità: sono attratto da tutto quello che è unico nel suo genere. Quello della Blockchain è senza dubbio un mondo affascinante”. 

Cointelegraph Italia: “Inizialmente come ti sei formato?”

“Da solo, su Youtube. È l’unico social che utilizzo per diletto. Mi piace molto, soprattutto per il valore educativo di alcuni contenuti. È lì che ho sentito parlare per la prima volta di crypto nel 2017 come possibile diversificazione di investimento. Essendo una cosa estremamente unica – che continuava a crescere indipendentemente da tutto quello che aveva intorno – ne ho voluto capire di più”.

 

In foto: l'opera Unreleased di Skygolpe (immagine gentilmente concessa dall'artista).

Cointelegraph Italia: “E il tuo approccio alle piattaforme NFT?”

“Gli NFT sono arrivati in un secondo momento. Era la fine del 2019. Etheruem era la prima blockchain a permettere gli smart contract: esplorandola ho visto che ospitava diverse DApp e ho scoperto SuperRare. Non avevo nessuna nozione – al tempo era davvero difficile trovare informazioni – quindi ho agito nella maniera più banale possibile: ho cercato nel loro Discord qualcuno che fosse italiano. Da lì mi hanno dirottato su un gruppo Telegram che si chiamava Cryptoarte Italia, dove al tempo c’erano circa 120 persone tra cui gli Hackatao. Così ho raccolto sempre più nozioni e ho cominciato a stringere i primi rapporti umani. Ho colto subito il potenziale di un mercato in via di sviluppo. Il resto è storia”. 

Cointelegraph Italia: “Credi che l’entrata nel mondo crypto abbia influenzato i soggetti dei tuoi lavori?”

“Sicuramente sì. Attorno al 2020 esisteva una corrente artistica abbastanza definita che a mio parere ha rappresentato la vera anima della Crypto Art. Un movimento artistico che è rimasto protagonista dal 2018 fino a inizio del 2021. Quando sono entrato io era già possibile tokenizzare in jpg o mp4, ma le opere vendute erano prinicpalmente gif, e i soggetti erano per lo più legati al mondo cripto o alla decentralizzazione. Allo stesso modo, i miei primi lavori sono stati ispirati da quel mondo a cui sentivo di poter contribuire. Eravamo una minority, qualcosa di altamente defilato; ma era proprio questo senso di underground a piacermi. Dopo aver rilaciato qualche opera proprio come tirbuto a questo movimento mi sono poi concentrato su una ricerca artistica altamente soggetiva e personale. 

In foto: l'opera "Inner Radius" (immagine gentilmente concessa dall'artista).

Cointelegraph Italia: “Consideri la l’ arte digitale separata dal lavoro artistico tradizionale?” 

“Prima degli NFT pensavo fosse complementare al lavoro che facevo, non integrata. Poi ho cercato di definire un processo che rendesse unico un artefatto digitale. Così sono arrivato alla tecnica chiara e precisa che ad oggi mi contraddistingue”. 

Cointelegraph Italia: “Sei uno dei pochi cryptoartist che nelle sue opere si concentra sul soggetto umano. Spieghiamo questa scelta.” 

“Per me l’esigenza di indagare l’uomo è una scelta naturale. Ho semplicemente sviluppato un filone di portrait che stavo già approfondendo nella dimensione fisica. La mia esplorazione dell’identità umana ha radici molto lontane: l’esistenza dell’uomo, fra paradossi e contraddizioni, è una delle tematiche che mi è più a cuore. Più che una scelta, si è trattato di progredire nel mio percorso artistico”. 

In foto: l'opera "Biotic Master" (immagine gentilmente concessa dall'artista).

Cointelegraph Italia: “E il mercato come ha accolto il tuo lavoro?” 

“Molto bene. È stato considerato originale e intimista. Sicuramente diverso da tante altre produzioni più uniformi, accumunate da un’estetica e da una narrativa comune. Avere un punto di vista originale è il vantaggio competitivo più importante che un artista possa sviluppare”. 

Cointelegraph Italia: In un’intervista del 2022 rilasciata a Mashable Italia ti dichiaravi a favore dell’integrazione della Blockchain nell’arte. Ora la pensi diversamente?

“No, sono della stessa opinione. È talmente evidente quanto la Blockchain abbia avuto un impatto positivo sul mondo dell’arte digitale che sarebbe da ciechi non comprenderne l’importanza storica e il cambiamento che ha permesso. Secondo me siamo solo all’inizio: quando si tratterà non più solo di arte, ma di contenuti digitali di ogni tipo, la rivoluzione in atto verrà portata a termine. Passeremo da una dinamica dove le piattaforme posseggono e gestiscono il contenuto ad una dinamica dove l’autorialità sarà sinonimo di proprietà e gestione. 

Cointelegraph Italia: “Non credi che l’utilizzo delle tecnologie Web 3.0 possa creare ulteriori soglie di accesso al mercato dell’arte?”

“Non dobbiamo parlare di sostituzione del mercato attuale, ma di ampliamento. Come accade per tutte le nuove tecnologie, la soglia di accesso principale è quella anagrafica. Guarda i social media: prima venivano usati solo dai giovani, mentre ora qualsiasi attività commerciale ne ha bisogno per farsi pubblicità, e tutti hanno dovuto imparare a conviverci. La sostanza sarà la stessa. Tutte le innovazioni hanno uno sbarramento di ingresso; altrimenti non sarebbero tali”. 

In foto: Skygolpe PX8371S Paint on Pixel series.

Cointelegraph Italia: “Nel 2022 hai dichiarato che il metaverso ‘ti intrigava’. Come procede in quel campo?”

“Ci lavoro ormai da diversi anni, anche sviluppando installazioni al suo interno. Secondo me tutto quello che fornisce e aggiunge possibilità all’espressione artsitica merita un approfondimento. Una scala del potenziale di questa tecnologia la abbiamo semplicemente pensando che all’interno del metaverso le banali leggi della fisica possono essere sovvertite; per questo la mia opinione rimane assolutamente positiva”. 

Cointelegraph Italia: “Prima di salutarci, puoi darci qualche anticipazione sui prossimi progetti in corso?”

“In questo ultimi 2 anni ho lavorato molto sulle opere fisiche con due collezioni: Paint on Pixel I e Paint on Pixel II: la prima è stata lanciata l’anno scorso a Christie's e ha previsto una serie di eventi in Svizzera. Quest’anno invece sto per lanciare i nuovi lavori durante Art Basel, un evento a Basilea, e attraverso una serie di mostre internazionali in collaborazione con Valuart. Ultimamente ho lavorato anche con l’intelligenza artificiale, con cui ho creato delle installazioni attraverso codice sia testuale che visivo. In parallelo ho comunque la mia attività legata agli NFT, anche se ho scelto di rallentare l’immissione di nuove opere sul mercato. Volevo valorizzare quelle esistenti e potermi concentrare su altri aspetti. Infatti sto allargando il raggio di produzione del mio studio lavorando con un team dedicato. L’ambiente degli NFT è perfetto per crescere e sviluppare sinergie con l’arte contemporanea. Se vogliamo che mercato dell’arte digitale continui a crescere, abbiamo profondamente bisogno di questa contaminazione”.