Un articolo del Wall Street Journal (WSJ) ha affermato che il bilancio di Tether si trova in una situazione precaria: anche un calo dello 0,3% del valore delle sue riserve potrebbe rendere l'azienda tecnicamente insolvente.

In un report del 27 agosto, i giornalisti Jean Eaglesham e Vicky Ge Huang hanno analizzato le riserve di USDT e il suo attesissimo audit in lavorazione dal 2017. I due sostengono che l'azienda possiede un "cuscinetto di equity estremamente sottile," che potrebbe far sprofondare il mercato nel caos se le passività di Tether dovessero superare il valore dei suoi asset:

"Anche un calo dello 0,3% potrebbe rendere Tether tecnicamente insolvente: uno sviluppo che, avvertono gli scettici, potrebbe ridurre la fiducia degli investitori e causare un incremento dei prelievi."

Attualmente Tether possiede asset per 67,74 miliardi di dollari e una passività di 67,54 miliardi: una differenza di appena 191 milioni.

Il CTO Paolo Ardoino ha minimizzato la gravità dei margini ristretti di Tether, sostenendo che il capitale dell'azienda dovrebbe aumentare in modo significativo nei prossimi mesi: "Non penso affatto che siamo noi il rischio sistemico del mercato delle criptovalute."

Ardoino ha anche sottolineato che l'azienda non ha mai avuto problemi a riscattare i fondi dei clienti, nemmeno nei momenti peggiori: durante il recente crash del mercato, i possessori di USDT sono riusciti a riscattare 7 miliardi di dollari in appena 24 ore. Il CTO ha infine ricordato che presto Tether pubblicherà report mensili, con l'obiettivo di aumentare il livello di trasparenza della compagnia.

Il sito web di Tether afferma che il 79,62% delle sue riserve è garantito da contanti, strumenti equivalenti a contanti, altri depositi a breve termine e commercial paper. Il resto è costituito per l'8,36% da altri investimenti, inclusi token digitali non specificati; il 6,77% da prestiti garantiti; il rimanente 5,25% da obbligazioni societarie, fondi e metalli preziosi.