Un’analisi degli smart contract di SushiSwap, il nuovo protocollo DeFi del momento, ha rivelato che un admin wallet contiene token nativi per un valore di 27 milioni di dollari che potrebbero essere venduti in qualsiasi momento senza preavviso.

Adam Cochran, analista e partner presso Cinneamhain Ventures, ha esaminato a fondo la struttura dei wallet amministrativi di SushiSwap, un protocollo che negli ultimi giorni ha raggiunto una notevole popolarità e 1 miliardo di dollari in liquidità.

L’analisi del clone di Uniswap è nata dalla rivelazione dell’utente Twitter Sasa, secondo cui il “deployer wallet” possiede circa 27 milioni di dollari in token Sushi che potrebbero essere venduti nella pool SUSHI/ETH.

Cochran ha spiegato come, durante il primo esame dello smart contract, aveva dato per scontato che il fondo sviluppatori fosse destinato a un wallet bloccato da un voto della governance o un programma a tempo.

“Per quanto mi risulta, gli sviluppatori di $SUSHI possiedono una quantità di token equivalente a 27 milioni di USD che potrebbe essere venduta o usata contro i token dei fornitori di liquidità.”

Invece, la sua analisi ha rivelato un semplice wallet generico, le cui chiavi crittografiche appartengono all’amministratore anonimo di SushiSwap, conosciuto su Twitter come “Chef Nomi.” Ciò significa che gli investitori potrebbero potenzialmente vedersi scaricare addosso i token senza preavviso.

L’analista fintech ha aggiunto che prendere 27 milioni di dollari da un progetto con una valutazione interamente diluita così alta potrebbe non essere considerato del tutto inaccettabile.

“Se Nomi l’avesse annunciato e avesse preso il 10%, probabilmente nessuno avrebbe avuto problemi.”

Tuttavia, il wallet è rimasto finora intoccato, sollevando altri interrogativi. Lo Chef comprende benissimo che il progetto non vale più di 2 miliardi di dollari, e difficilmente si aspetta che i prezzi del token crescano ulteriormente. Attualmente, hanno segnato una correzione del 30% dal massimo storico di martedì.

Concedendo allo Chef Nomi il beneficio del dubbio, Cochran ha suggerito che potrebbe essersi trattato di una svista nell’ecosistema. In ogni caso, l’analista ha affermato che i fondi dovrebbero essere spostati immediatamente in un wallet bloccato da una votazione della governance.

A pochi giorni dal suo lancio, Sushi è ormai già passato di moda. Un nuovo progetto chiamato “Kimchi” ha forkato il protocollo, il quale ha avuto anch’esso origine da un fork di Uniswap. A poche ore dal lancio, Kimchi sembra aver raggiunto mezzo miliardo di dollari in valore bloccato, ma al momento della stesura la cifra riportata nell’interfaccia del protocollo stesso è pari a 175 milioni di dollari.

Come Sushi, la piattaforma offre parte delle commissioni di trading agli utenti che bloccano i propri token in uno smart contract a tempo, sebbene al momento siano poche le informazioni a riguardo.

In un commento a BNN Bloomberg, Mike Novogratz, il CEO di Galaxy Digital, ha suggerito che il settore DeFi sta sfuggendo di mano, richiamando il boom delle ICO nel 2017 e la “frenesia speculativa” intorno a Tesla.

“Ci sono nuovi progetti che fanno cose molto interessanti, ma ricevono flussi di liquidità incredibili in tempi rapidissimi, sta cambiando a una velocità che non ho mai visto nei mercati.”

Novogratz ha menzionato il progetto Sushi, esprimendo una certa preoccupazione per la particolare “esuberanza irrazionale” che potrebbe indicare un’altra bolla pronta a scoppiare.