Nei nostri "Parere dell'esperto", leader d'opinione all'interno e all'esterno dell'industria delle criptovalute esprimono le proprie opinioni, condividono le proprie esperienze ed offrono consulenze professionali. La rubrica "Parere dell'esperto" può trattare di qualsiasi argomento, dalla tecnologia Blockchain ai finanziamenti ICO, dalle modalità di tassazione all'adozione di criptovalute nei vari settori dell'economia.
La stampa generalista pubblica continuamente articoli a sfavore del Bitcoin, e può capitare che le argomentazioni positive si perdano in questo mare di negatività. Diamo pertanto un'occhiata alle critiche più comuni fatte al Bitcoin, e a come la comunità dovrebbe rispondere.
Il prezzo del Bitcoin è troppo alto
Nonostante abbia perso oltre il 60% del proprio valore rispetto al picco raggiunto a dicembre dello scorso anno, il prezzo di un Bitcoin, circa 7.000$ al momento della stesura di questo articolo, scoraggia molte persone ad entrare nel mercato. Sebbene da parecchi anni a questa parte le criptovalute siano un argomento molto discusso in rete, una grossa fetta di persone non sa che è possibile acquistare una frazione di Bitcoin. A scanso di equivoci, mettiamo subito le cose in chiaro: 1 Bitcoin può essere suddiviso in 100 milioni di Satoshi, vale a dire la più piccola unità di criptovaluta.
Poche persone sarebbero ad esempio disposte ad investire in un intero lingotto d'oro, dal valore di circa 485.000€, ma è comunque possibile acquistare una moneta d'oro più modesta, oppure investire in un ETF sull'oro a partire da 126$: lo stesso può essere fatto anche con il Bitcoin.
Ipotizzando una popolazione mondiale di 7 miliardi, ad ogni individuo spetterebbero in media 300.000 Satoshi, o 0,003 Bitcoin. Poiché, secondo quanto stimato da numerosi studi, nei primi anni della criptovaluta 3 o 4 milioni di Bitcoin sono andati perduti, il numero reale si aggira sui 220.000 - 250.000 Satoshi a persona.
Questo problema ha portato ad un'improvvisa impennata del mercato negli ultimi mesi del 2017, quando tutte le monete con un valore inferiore ad 1$ hanno iniziato a salire perché molti pensavano che fossero "economiche". Tuttavia, poiché ogni moneta possiede una distribuzione differente, il valore di una singola unità è irrilevante: quel che importa è la capitalizzazione di mercato, e se una determinata valuta possiede effettivamente un futuro o meno. Da allora, il valore di molte di queste monete è sceso di oltre l'80%, in quanto l'impennata non aveva molto senso fin dall'inizio.
Negli ultimi mesi del 2017 questo problema ha portato ad un'improvvisa impennata del mercato, in quanto tutte le monete con un valore inferiore al dollaro venivano considerate "economiche", portando la gente ad acquistarle. Poiché tuttavia ogni moneta possiede una distribuzione differente, il valore di una singola unità è irrilevante: quel che importa è la capitalizzazione di mercato e se una determinata valuta supporta o meno un progetto popolare.
Ricordiamo che esistono più milionari al mondo che Bitcoin, pertanto "1 Bitcoin" non dovrebbe essere considerata la giusta unità di misura, ma piuttosto 1 mBTC (un millesimo di BTC) o arrittura un Satoshi. Al momento la capitalizzazione di mercato del Bitcoin è di 120 miliardi di dollari: a confronto la massa monetaria M2 del dollaro è di 14.000 miliardi, mentre il valore complessivo dell'oro è di 8.000 miliardi. La criptovaluta possiede un enorme potenziale di crescita. Al prezzo di 7.000$ per Bitcoin, il valore di un singolo Satoshi è di appena 0,007 centesimi, una quantità che permette a chiunque di investire.
Il prezzo del Bitcoin è troppo volatile
Non vi è alcun dubbio che il prezzo del Bitcoin sia estremamente volatile, ma per buone ragioni! Per la prima volta nella storia dell'umanità esiste una valuta crittograficamente sicura e decentralizzata, non supportata da alcuna banca centrale o bene fisico. Sarebbe più insolito se il Bitcoin fosse già stabile! Il problema della volatilità si risolverà da solo col tempo, quando la capitalizzazione di mercato del Bitcoin diverrà comparabile a quella di altri beni come denaro tradizionale o oro.
Al momento le criptovalute sono l'asset più volatile al mondo, pertanto solo utenti perfettamente consapevoli dei possibili rischi dovrebbero investire in Bitcoin o altre monete. Bisognerebbe inoltre impegnare soltanto quantità di denaro che si è disposti a perdere: in tal modo non si è costretti a vendere in preda al panico in caso di assestamenti di mercato.
Il Bitcoin danneggia l'ambiente
Quando il Bitcoin venne introdotto da Satoshi Nakamoto nel lontano 2009, il mining poteva essere effettuato con un semplice PC portatile. La criptovaluta utilizza un algoritmo che modifica automaticamente la difficoltà del problema crittografico che i miner devono risolvere per verificare un blocco e ricevere la relativa ricompensa, facendo in modo che la durata sia sempre di 10 minuti. Più risorse vengono pertanto aggiunte alla rete Bitcoin e maggiore sarà la difficoltà: è proprio questa difficoltà che rende il network Bitcoin il più potente, e di conseguenza il più sicuro, al mondo.
L'unico motivo per cui i miner hanno investito miliardi di dollari in equipaggiamento specializzato è perché al momento il Bitcoin è incredibilmente prezioso. Finché la criptovaluta manterrà il proprio valore, le compagnie continueranno ad investire in queste macchine per ottenere le ricompense legate al mining di nuovi blocchi. Questo genere d'operazione consuma enormi quantità di energia, attirando negli ultimi anni numerose critiche. Ma poiché il prezzo dell'elettricità è la principale spesa di mantenimento per un miner, le aziende costantemente alla ricerca di nuove fonti energetiche particolarmente economiche. Solitamente il costo dell'elettricità è minore quando vi è un eccesso, soprattutto in paesi ricchi di risorse rinnovabili: pertanto l'impatto ambientale di tali operazioni è meno negativo di quanto farebbero intendere le cifre.
Al prezzo di 7.000$ per unità, si calcola che il costo di mantenimento annuale per l'intera rete sia di 4,6 miliardi di dollari, ed una grossa percentuale di questa cifra viene spesa in bollette dell'elettricità. Ma in cambio la rete Bitcoin offre una Blockchain inattaccabile da qualsiasi computer o tecnologia sul pianeta.
Nonostante il Bitcoin sia stato molto criticato dagli ambientalisti, nemmeno il sistema monetario tradizionale è perfetto. Moltissime risorse vengono consumate per alimentare centri dati, costruire e gestire banche, oppure semplicemente stampare banconote. Solo la Federal Reserve degli Stati Uniti spende ogni anno ben 700 milioni di dollari per generare nuova cartamoneta. Il Bitcoin è un bersaglio facile da criticare, perché tutti possono calcolare quanta elettricità consuma nel complesso.
Il 40% di tutti i Bitcoin sono controllati da 1.000 persone
Qualcuno afferma che il 40% dei Bitcoin siano in mano ad appena 1.000 persone. In realtà si tratta di pura speculazione, in quanto l'unica cosa che sappiamo per certo è che al mondo esistono circa 24 milioni di portafogli Bitcoin. È tuttavia possibile che il medesimo utente possieda centinaia di portafoglio differenti, oppure che un singolo wallet abbia numerosi proprietari: questo rende il calcolo della concentrazione della ricchezza praticamente impossibile.
Pare che i due portafogli contenenti il maggior numero di Bitcoin siano i cold wallet utilizzati da Bitfinex e Bittrex: dando un'occhiata superficiale ai dati potrebbe sembrare che due persone siano in possesso di un'enorme quantità di Bitcoin, ma in realtà questi portafogli appartengono ai milioni di clienti dei due exchange. Quando si affidano le proprie criptovalute ad un exchange, operazione che sconsigliamo caldamente, solitamente la piattaforma non crea un nuovo portafoglio sulla Blockchain per ogni singolo utente, ma assegna loro una porzione del patrimonio complessivo.
D'altra parte, alcuni portafogli creano nuovi indirizzi ogni qual volta si riceve una transazione: è possibile che un singolo utente che ha ricevuto 5 pagamenti da 0,2 Bitcoin sia proprietario di un solo token, suddiviso tra 5 indirizzi differenti. Non esiste alcun modo di determinare se questi 5 indirizzi appartengano effettivamente alla stessa persona o meno. La forte concentrazione della ricchezza del Bitcoin nelle mani di pochi individui potrebbe essere vera, ma al momento risulta impossibile dimostrarlo.
Il Bitcoin viene utilizzato per acquistare droghe o riciclare denaro
Ogni singola transazione effettuata con Bitcoin è pubblica: una funzione non proprio ideale per il mondo della malavita. Due recenti studi hanno rivelato che meno dell'1% degli scambi in Bitcoin è legato ad operazioni di riciclaggio, mentre circa 44% ad attività illegali.
Inoltre utilizzare Bitcoin ottenuti grazie ad attività illecite non è affatto semplice. Per scambiare le proprie criptovalute con denaro tradizionale bisogna infatti passare per una piattaforma di exchange, che oggigiorno richiedono agli utenti registrati di completare severe procedure Know Your Customer (KYC) e antiriciclaggio. Pertanto i contanti rimarranno ancora per molto tempo la moneta prediletta dai criminali per le proprie transazioni illegali.
Le transazioni in Bitcoin sono lente e costose
Grazie all'implementazione circa sei mesi fa del protocollo SegWit, il numero massimo di transazione al secondo è aumentato da 5 a 20, per un totale di 1,7 milioni di scambi al giorno. Queste cifre sono ovviamente molto lontane da quelle raggiunte dai metodi di pagamento tradizionali, ma in fondo l'obiettivo della Blockchain di Bitcoin non è mai stato registrare ogni singola transazione: quelle minori potrebbero essere effettuare off-chain, sfruttando la tecnologia Lightning Network.
L'intera rete della criptovaluta riesce a stare in piedi grazie ai propri incentivi, e le commissioni sono necessarie per prevenire attacchi spam: senza di essere qualsiasi malintenzionato potrebbe inviare milioni di minuscole transazioni, riempendo i blocchi e paralizzando il sistema. Tali spese assicurano inoltre che le transazioni più importanti, vale a dire quelle che hanno pagato le commissioni più alte, vengano elaborate prima di altre. E anche nel caso in cui sia necessario aspettare l'elaborazione di qualche blocco prima di poter convalidare uno scambio, risulta comunque molto più veloce rispetto ai bonifici, che impiegano fino a 10 giorni per essere completati nel caso di trasferimenti internazionali.
Ancora molta strada da percorrere
Molte persone non comprendono ancora cosa il Bitcoin sia o come funzioni, e ci vorrà del tempo prima che il pubblico generalista si abitui alla nuova tecnologia. Quando vent'anni fa internet iniziò a diffondersi, in parecchi non comprendevano i vantaggi degli indirizzi e-mail, in quanto nessuno dei loro conoscenti ne possedeva uno. Il Bitcoin e le altre criptovalute si trovano proprio in questo stadio: l'adozione è in continua crescita, anche nel bel mezzo di un mercato al ribasso che ha portato il valore di 1 mBTC da 20$ a 6$.
In questi ultimi nove anni il Bitcoin ha affrontato numerosi crolli e rialzi, ma a differenza delle tradizionali bolle finanziare i prezzi si sono sempre ripresi.
I punti di vista e le opinioni presenti all'interno di questo articolo appartengono esclusivamente all'autore, e non rappresentano necessariamente i pareri di Cointelegraph.
Vincent Launay lavora come esperto di finanza alla World Bank di Washington DC. In passato ha conseguito un Master's Degree alla HEC Paris ed una certificazione CFA.