Abbiamo posto sei domande a Sheila Warren, Head of Blockchain and DLT presso il World Economic Forum.

Sheila fa parte del comitato esecutivo del World Economic Forum e del gruppo dirigente del Centre for the Fourth Industrial Revolution istituito dall’organizzazione, che lavora con operatori pubblici, privati e del terzo settore in tutto il mondo per promuovere l’adozione di nuove tecnologie nell’interesse pubblico globale. Attualmente si concentra su blockchain, asset digitali, politica in materia di dati e l’integrazione di nuove tecnologie secondo nuovi modelli di governance dei dati.

In precedenza, Sheila faceva parte del team esecutivo dell’impresa sociale TechSoup, ha creato NGOsource (un servizio dedicato alla concessione di sovvenzioni internazionali) ed ha lavorato come avvocato a Wall Street. Fa parte dei consigli dell’ACLU of Northern California e della Equal Justice Society, oltre a offrire consulenze a vari gruppi, tra cui iniziative focalizzate su tecnologia blockchain, valute digitali e data ethics.

1 — Se il mondo stabilirà una nuova valuta, sarà una CBDC, una blockchain permissionless come Bitcoin o un sistema permissioned come Libra?

Dipende tutto dal problema che la nuova forma di valuta mira a risolvere. Questa mentalità da “un anello per domarli tutti” non ha alcun senso per me: queste cose hanno scopi diversi, spesso deliberatamente, e c’è spazio sufficiente per tutte! Per quanto riguarda il leader tra questi, chi guiderà? Mi interessano principalmente le opportunità per l’inclusione finanziaria, e ciascuna di queste opzioni potrebbe potenzialmente svolgere un ruolo nel rispondere alle esigenze di chi ha un accesso bancario inesistente o insufficiente. Se non stiamo risolvendo problemi reali, qual è lo scopo di tutto questo?

2 — Quali sono i Paesi che si stanno impegnando di più per supportare la blockchain, e quali verranno lasciati indietro?

Stiamo osservando più innovazione in economie più piccole e/o di frontiera, e ovviamente in Cina. Qualsiasi Paese che non presta attenzione o non sta già investendo in questo campo, oppure rimane ancora in attesa, è già in ritardo. Detto ciò, le economie più grandi possono senza dubbio recuperare terreno quando decidono di entrare nel settore, grazie alle risorse che hanno a disposizione. Al momento, sono particolarmente entusiasta degli sviluppi nei Caraibi, nel Sud-est asiatico e in Africa (Sierra Leone, Nigeria, Uganda, Ghana e altri paesi). Inoltre, sto prestando particolare attenzione alla Cina e alla Corea del Sud.

3 — Se non avessi bisogno di dormire, cosa faresti con il tempo extra?

Ho dei bambini piccoli, quindi non dormo molto comunque! Onestamente, se avessi del tempo extra dormirei. Il sonno è la cosa più importante che non faccio abbastanza, e tutto il resto si trova in una seconda posizione ben lontana. Se non ne avessi bisogno, leggerei più di quanto non faccio già. Finisco un libro ogni settimana e mi piacerebbe arrivare a un numero più alto!

4 — Che talento ti manca e vorresti avere? Come lo useresti?

Sono una musicista, ma sono una frana nelle arti visive. Non sono mai riuscita ad andare oltre gli omini stilizzati e spesso mio figlio di sette anni è imbarazzato per le mie creazioni. Vorrei saper disegnare! Se fossi più brava in questo campo, i miei appunti sarebbero molto più interessanti. Ammiro un sacco gli artisti, il modo in cui vedono il mondo è un’ispirazione. Credo che avere questa particolare forma di visione espanderebbe la mia prospettiva.

5 — Qual è attualmente il principale ostacolo per Ethereum? Quale invece la sua più grande opportunità?

Mantenere la comunità coinvolta. Ethereum non sarebbe dov’è oggi senza la sua community, e vari gruppi si sono impegnati molto per fare in modo che questa lealtà vada oltre la gente in cerca di soldi facili ma comprenda anche un sacco di persone che vogliono costruire. Il potenziale di Ethereum è enorme, SE la comunità rimarrà coinvolta e impegnata nel corso della prossima fase. Gestire una comunità è difficilissimo nelle migliori circostanze, e in questo caso non lo sono.

6 — Cosa dovremmo insegnare ai nostri bambini?

Dovremmo insegnare ai nostri bambini a lottare per ciò che è giusto attraverso l’azione. Non basta impostare la loro bussola morale e sperare per il meglio, devono imparare la resistenza efficace. Inoltre, dobbiamo fare in modo che i nostri bambini siano attivamente antirazzisti e proteggano i beni comuni globali, oltre a votare sempre!