Secondo i dati di onchain, circa tre quarti di tutti i Bitcoin in circolazione non sono stati movimentati negli ultimi sei mesi o più.
I risultati provengono dal grafico hodl wave di Glassnode, che utilizza i dati della blockchain per fornire una visione macro dei Bitcoin (BTC) detenuti nei wallet in base al tempo trascorso dall'ultimo movimento.
I dati mostrano che circa il 74% è rimasto fermo per la maggior parte del 2024, nonostante l'asset sia sceso del 21% dai suoi massimi storici.
La predominanza di monete più vecchie suggerisce che gli investitori di lungo termine stanno conservando sempre più spesso i loro BTC come riserva di valore, forse in previsione di un futuro aumento del prezzo.
La tendenza all “holding” riduce anche l'offerta di Bitcoin disponibile per il trading, favorendo potenzialmente il rialzo del prezzo man mano che la domanda aumenta e l'offerta si riduce.
Nel frattempo, in un post su X del 19 Agosto, l'analista onchain James Check ha osservato che oltre l'80% degli holder di Bitcoin a breve termine si trova “sott'acqua”, poiché le loro riserve sono state acquistate a prezzi più alti di quello corrente.
Ha avvertito che questo potrebbe portare a ulteriori ribassi in caso di “panic selling” come negli anni precedenti. Gli holder a breve termine sono coloro che detengono BTC da meno di 155 giorni.
“Si tratta di una situazione simile a quella del 2018, del 2019 e della metà del 2021, che ha mostrato come molti investitori rischiassero di farsi prendere dal panico e di far scoppiare un bearish trend”.
Il sentiment del mercato in generale è ancora ribassista, con il Crypto Fear & Greed Index che ha registrato un punteggio di 28 — in pieno territorio di paura. Nelle ultime settimane è tornato sui livelli di paura che non si vedevano dal Dicembre 2022.
Nel fine settimana il prezzo di Bitcoin ha superato i 60.000 $. Tuttavia, da allora ha subito una brusca frenata, scendendo a 58.619 $ al momento in cui scriviamo.