Quest’anno, gli Ether bloccati nei contratti della finanza decentralizzata sono aumentati ad un ritmo incredibile, mentre la quantità sugli exchange centralizzati continua a scendere.
Il 7 maggio, il fornitore di dati on-chain Glassnode ha condiviso un grafico che compara il numero di ETH depositati negli smart-contract su Ethereum con quelli detenuti all'interno degli exchange centralizzati negli ultimi 17 mesi.
Dall’inizio del 2020 a oggi, la quota di ETH sugli exchange è diminuita dal 17% al 12%.
Nello stesso periodo, la percentuale di ETH bloccati in smart contract è aumentata dal 13% al 22,8%: ciò dimostra che il settore DeFi sta pian piano riducendo i profitti degli exchange centralizzati.

Le cifre di DeFi Llama, aggregatore di dati sulle criptovalute, mostrano che circa il 9% dell'offerta complessiva di ETH è bloccato all'interno di smart contract su network diversi dal mainnet di Ethereum.
In particolare, DeFi Llama stima che 8,3 milioni di token, o circa il 7% degli ETH circolanti, siano bloccati su protocolli Binance Smart Chain; 286.153 ETH (0,25%) sono invece su Solana, e 103.902 ETH (0,09%) su Avalanche. Infine, circa 2,8 milioni di Ether (1,6%) sono bloccati su altri network.
Il recente rally di Ether, che ha di recente raggiunto un prezzo di 3.500$, ha nuovamente acceso il dibattito su un potenziale sorpasso di Bitcoin: questa settimana, i volumi dei future su ETH hanno brevemente superato quelli su BTC.