Mondi immaginari e distopici; città del futuro inquietanti e, allo stesso tempo, sbalorditive: questi i soggetti delle opere di Annibale Siconolfi, 3D artist e architetto che usa la modellazione 3D per dare vita a città futuristiche e surreali. Conosciuto dal pubblico come Inward, Annibale riesce a ricreare attraverso i suoi render città futuristiche e spaziali, paesaggi decadenti ambientati in un futuro inaccessibile per l'uomo e scenari mozzafiato. Colpiti dai forti messaggi nascosti nei suoi NFT – che fin dal primo sguardo si dimostrano rilevanti ben oltre la mera estetica – lo abbiamo intervistato.
Ciao Annibale, partiamo dal principio. Come sei arrivato alla crypto art?
“Credo di aver sempre avuto una vocazione per l’arte. Sin dall’età di dieci anni avevo un gusto particolare per la musica e il disegno. Il mio è stato un percorso abbastanza naturale. Nell’adolescenza mi sono appassionato al sound design, che mi ha portato anche a una breve parentesi lavorativa nella produzione musicale.
Poi, con l’università è arrivato lo studio dell’architettura, che mi ha dato i fondamentali per il mio attuale lavoro: la conoscenza della visualizzazione architettonica e dei software.
Sono un’architetto iscritto all’ordine, ma ho trovato la mia strada iniziando ad usare gli strumenti che conoscevo in maniera più… Creativa. L’arte digitale 3D è la modalità espressiva che più mi rappresenta: qui convergono tutti gli studi che ho fatto nel corso degli anni. Ho invece scoperto gli NFT grazie a Beeple. In un post su Instagram pubblicizzava il suo primo token non fungibile. Mi è sembrata una cosa estremamente interessante, soprattutto perché il mercato in cui mi muovevo come artista era poco remunerativo. Per me Beeple è sempre stato una grande fonte d’ispirazione; poi qualche anno fa mi ha contattato su Instagram. Si complimentava con me per i miei lavori. È stata una soddisfazione enorme”.
Quindi ti sei formato da solo sul mondo NFT?
“Avevo degli amici che ne parlavano da cui ho potuto imparare varie cose; ma la verità è che inizialmente non ne capivo nulla. Però il mondo delle crypto mi ha emozionato da subito, soprattutto per il valore che attribuiva ai beni immateriali. Il primo portale che ho contattato è stato Superare. A inizio 2021 c’era una selezione per nuovi artisti: valutavano i profili social e le opere. Sono passato e ho caricato il mio primo NFT, Re-Cities, che è stato venduto attorno ai 3 mila dollari. Poi sono arrivate le esposizioni nei musei: da lì ho cominciato a vendere opere dai 10 ai 20 mila euro”.
…Un ottimo riscontro da parte della community!...
“Diciamo che per me è stato facile promuovere i miei NFT. Avevo già una community molto forte. Ma è anche vero che in un primo momento la novità ha creato una grande divisione fra i miei follower. Molti non si fidavano di questa tecnologia e pensavano si trattasse solo di scam. Io invece ci ho creduto fin dall’inizio, nonostante non sia un grande fan dei Pfp project. Non che sia contrario, ma preferisco vedere gli NFT come un supporto al lavoro degli artisti. Le altre dinamiche non mi interessano. Ad esempio: non sono un genio del marketing e non uso roadmap per promuovere i miei progetti. Vengo dal mondo dell’architettura, e per questo ho sempre cercato di puntare solo sulla qualità”.
...In che modo?
“Avendo molto rispetto dei miei collezionisti, ad esempio. Faccio del mio meglio per rispettarli, anche con degli airdrop solo per loro. In linea di massima, se a un collezionista piace la tua arte la compra e basta, senza pretese e senza badare a promesse che l'artista non può rispettare. Queste cose non fanno altro che peggiorare la reputazione del mondo NFT. Bisogna avere una certa onestà”.
Quindi qual è la tua opinione generale sugli NFT, ad oggi?
“Come per tutte le innovazioni, all’inizio ci sono sempre delle cose che vanno risolte. Ma credo che questa tecnologia durerà nel tempo. Beeple l’ha usata ed è arrivato ad esporre al MoMa. Mi fido di questi personaggi e dei risultati che hanno ottenuto più che di mille altre cose”.
Il tema centrale delle tue opere è la città come “mondo alternativo”. Tu stesso ti definisci un “costruttore di mondi”… Le tue città sono una forma di evasione?
“Diciamo che rappresentarle per me è molto naturale, fa parte del mio background da architetto. Il paesaggio urbano mi fa sentire a mio agio e lo uso per trasmettere alti messaggi. All'inizio si trattava solo di una ricerca estetica. Poi, con il tempo molti mi hanno scritto per dirmi che nelle mie opere vedevano altro: visioni dispotiche del futuro. Alcuni erano spaventati. In quel momento ho capito che potevo usarle per sensibilizzare il pubblico su alcune tematiche e sul nostro stile di vita. Come il problema della sostenibilità ambientale e del sovrappopolamento urbano. Temi che ci toccano nel profondo".
Qualcuno potrebbe obiettare che sensibilizzare sul problema ambientale usando degli NFT sia contraddittorio. Ti hanno mai mosso questa critica?
“Sì, ma credo che si tratti di una grande pagliacciata. Qualche tempo fa alcune banche inviavano per email dei messaggi in cui dicevano di non inquinare usando crypto… Ma i messaggi stessi erano inviati usando servizi con server in tutto il mondo, che indubbiamente inquinano allo stesso modo. Se noi artisti abbiamo a disposizione gli strumenti del Web 3 non è perché li abbiamo inventati noi. Le critiche avrebbero davvero senso solo se fossimo tutti disposti a fare un passo indietro e a rivedere il nostro stile di vita”.
Hai già portato i tuoi lavori nel metaverso?
“In realtà nell’ultimo anno ho fatto più esperienze nel mondo fisico, ma qualche tempo fa ho realizzato un museo in un metaverso per un collezionista canadese. È stata un’esperienza che mi ha aperto nuovi orizzonti, leggi e regole. Ho poi fatto diverse mostre nel mondo virtuale. Per me è tutto molto naturale. Credo comunque che per il mondo dell'arte la cosa migliore sia ancora conciliare i due aspetti, quello fisico e quello digitale”.
Un'ultima domanda per salutarti. Piani per il futuro?
“Prima di tutto, sperimentare. È una cosa che amo fare ora e continuerò a farlo. Sto già pensando a nuovi elementi da introdurre nei miei lavori. Ho diverse collaborazioni all’attivo, e a breve svelerò qualcosa in più. Mi ha entusiasmato tantissimo chiudere un progetto di concept art per un video game… Ma ancora non posso svelarvi nulla!”.