Steve Wozniak e altre 17 persone colpite dai giveaway fraudolenti lanciati su YouTube hanno intentato un’azione legale nei confronti della piattaforma e della sua controllante Google: sostengono che non vi sia stata una rapida azione di ban nei confronti dei contenuti malevoli caricati dai criminali.
Secondo un comunicato stampa del 22 luglio, pubblicato dallo studio legale Cotchett, Pitre & McCarthy, Google non avrebbe protetto gli utenti da canali che promuovevano delle truffe sfruttando foto e video di Wozniak ed altri individui noti. I malviventi, dopo aver preso possesso di vari profili, sostenevano che chiunque avesse inviato delle criptovalute a un certo indirizzo ne avrebbe ricevute molte di più indietro. Ovviamente i mittenti non hanno ottenuto nulla.
Screenshot di un finto giveaway di Bitcoin, offerto da Cotchett, Pitre & McCarthy
Wozniak ha dichiarato: “Se YouTube si fosse mossa velocemente per bloccare questa cosa, per quanto possibile, forse non saremmo in questa situazione ora.”
“YouTube, come Google, si basa sugli degli algoritmi, ma non è stato messo in campo alcun software particolare per arginare questi episodi criminali. Se viene commesso un reato, deve esserci qualcuno a cui rivolgersi per fermarlo. Quale essere umano, vedendo questi video, non li avrebbe bannati subito?”
Secondo Joe Cotchett, partner dello studio Cotchett, Pitre & McCarthy, YouTube avrebbe “consciamente permesso alle truffe con Bitcoin di andare avanti per mesi, promuovendole e traendone profitto tramite la vendita di pubblicità mirate.”
L’atto di citazione è stato presentato in nome e per conto di Wozniak e di altre 17 persone vittime di tali frodi, provenienti da Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Giappone, Malesia, Cina ed Europa.
Anche Ripple contro YouTube
Appena ieri, i legali di YouTube avevano richiesto ai giudici di non procedere in un caso molto simile a quello di Wozniak: Ripple, infatti, ha citato la piattaforma per non essere stata in grado di fermare dei malintenzionati che portavano avanti truffe basate su XRP.
In una dichiarazione del 21 luglio, il team legale di Youtube ha sostenuto che la piattaforma non può essere considerata responsabile per qualsiasi contenuto, truffe incluse, che venga caricato da terzi.
Il caso Ripple è stato presentato presso una corte federale, mentre i legali di Wozniak hanno deciso di proporre l’istanza alla Superior Court dello Stato della California nella Contea di San Mateo, una corte statale.
Wozniak e i suoi avvocati terranno una conferenza stampa, che avverrà sia di persona che virtualmente, il 23 luglio alle ore 20:00 CEST a Burlingame, in California.