Come recentemente comunicato, otto procuratori generali degli Stati Uniti avrebbero presentato una memoria amicus congiunta, sostenendo che la Securities and Exchange Commission abbia oltrepassato la propria autorità delegata nell'ambito della causa intentata contro l'exchange di criptovalute Kraken. 
Il documento è stato depositato il 29 febbraio da funzionari di Arkansas, Iowa, Mississippi, Montana, Nebraska, Ohio, South Dakota e Texas, insieme ad altri partecipanti tra cui lobbisti del settore.
Stando al dossier, i funzionari statali sostengono di non essere a favore di nessuna delle parti in causa, ma di "opporsi alla regolamentazione da parte della SEC degli asset crypto in assenza di un contratto di investimento, in quanto il Congresso non ha delegato questa autorità alla SEC".
I procuratori generali hanno sostenuto che la SEC stia ampliando la definizione di "contratto d'investimento" e che gli Stati siano nella posizione di prevenire eventuali violazioni delle leggi statali, comprese quelle sulla protezione dei consumatori, che potrebbero essere violate dal tentativo della SEC di regolamentare i crypto asset alla stregua di titoli. Hanno aggiunto che:

"La Corte dovrebbe respingere la categorizzazione degli asset crypto come titoli in assenza di un contratto di investimento. L'esercizio da parte della SEC di questa autorità non delegata mette a rischio i consumatori degli Stati, in quanto prevarica gli statuti statali meglio adattati ai rischi specifici dei prodotti non mobiliari".

"L'azione esecutiva della SEC va oltre i poteri che le sono stati delegati", recita il documento. "Alcune leggi statali sono più protettive per i consumatori delle leggi federali sui titoli", conclude.

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Ciò fa seguito a una mozione presentata da Kraken il 22 febbraio, in cui richiedeva l'archiviazione totale della causa intentata dalla SEC in base ad analoghe affermazioni di "pericolosi precedenti" di prevaricazione da parte dell'autorità di regolamentazione. 
Kraken ha sostenuto che la SEC non abbia "alcun principio limitante" e che questo procedimento, se concesso alla SEC, conferirebbe all'agenzia un'autorità troppo ampia. Kraken ha risposto che anche questo procedimento attribuisce all'agenzia un'autorità troppo ampia, sostiene il crypto exchange.
L'exchange di criptovalute ha pubblicato un blog post lo stesso giorno, affermando che l'argomentazione della SEC si rivela errata in quanto sostiene che Kraken gestisca una borsa valori, un broker, un dealer e un'agenzia di compensazione privi di licenza, definendo i crypto token "contratti di investimento" senza indicare alcun "contratto" effettivo tra i clienti e l'exchange.
A novembre, la SEC ha intentato una causa contro Kraken, sostenendo che la società operasse in assenza di una registrazione, che stesse mescolando i fondi dei clienti e che non riuscisse a prevenire i conflitti di interesse.
La SEC ha presentato denunce simili contro altre società legate alle crypto, come Coinbase, Binance e la filiale statunitense di Bittrex, con i primi due casi in corso.

Traduzione a cura di Walter Rizzo