Westpac, una delle "Big Four" australiane, inaugura la prima sperimentazione di misure di protezione contro le truffe, volte a contrastare le attività fraudolente correlate alle criptovalute.

Le misure di protezione mirano a mitigare le perdite dovute alle truffe e a ridurre i potenziali rischi.

Secondo l'annuncio, le truffe sugli investimenti rappresentano circa il 50% di tutte le perdite dei clienti connesse alle truffe, mentre circa un terzo di tutte le frodi coinvolge trasferimenti diretti agli exchange di criptovalute, rendendoli estremamente difficili da rintracciare.

Il divieto di Westpac arriva nello stesso giorno in cui ai clienti di Binance è stato comunicato che non potranno più utilizzare PayID per trasferire dollari australiani sui loro conti. Binance ha dichiarato che un "provider di terze parti" abbia imposto delle restrizioni all'exchange, che per il momento interessano i prelievi tramite bonifico bancario.

Secondo Scott Collary – group executive of customer services and technology di Westpac – sebbene gli exchange digitali ricoprano un ruolo legittimo nell'ecosistema finanziario, l'aumento delle valute digitali ha incrementato i truffatori che utilizzano gli exchange esteri.

Westpac prevede di introdurre gradualmente una prova dei nuovi blocchi di protezione dei pagamenti in criptovalute a fine maggio. Tale sperimentazione viene introdotta contestualmente ad altre iniziative recenti come Westpac Verify. Questa funzione segnala ai clienti le potenziali discrepanze tra i nomi dei conti quando si effettuano pagamenti a una nuova banca-stato e ad un nuovo numero di conto, o quando si invia denaro ad un conto di cui Westpac non conosce la storia delle transazioni precedenti.

Il gruppo di difesa dei consumatori Choice riferisce che gli australiani abbiano subito perdite per oltre 129 milioni di dollari a causa di truffe perpetrate con le criptovalute. Solo nel 2021, la Commissione australiana per i consumatori e la concorrenza ha ricevuto oltre 12.000 segnalazioni relative a tali raggiri.

Le truffe sugli investimenti in criptovalute presentano segnali di allarme come annunci ingannevoli sui social media, siti web fraudolenti, documenti falsificati e l'uso di software di spoofing.

Inoltre, i truffatori possono essere in possesso di informazioni personali non rivelate o tentare di manipolare gli obiettivi per indurli ad agire durante le conversazioni telefoniche.
Traduzione a cura di Walter Rizzo