Il capo della Banca dei Regolamenti Internazionali (BIS) ha nuovamente espresso pareri negativi sulle criptovalute, affermando che queste "non possono assumere la funzione di denaro".

La scorsa settimana, durante un'intervista con il giornale svizzero Basler Zeitung, il direttore generale Agustin Carstens ha messo in guardia "i giovani" dal "provare a generare denaro", riferendosi al mining di criptovalute.

"Coloro che hanno i maggiori incentivi in sistemi come quelli delle cosiddette criptovalute sono i produttori del prodotto, i miner... tuttavia questo incentivo non è compatibile con la massimizzazione dell'utilità della moneta", ha spiegato l'uomo.

"Le criptovalute non soddisfano le tre finalità del denaro: non sono un buon metodo di pagamento, non sono una buona unità di conto, non sono adatte come riserva di valore. Falliscono miseramente sotto ogni punto di vista".

Già a giugno di quest'anno la BIS aveva scatenato indignazione tra la comunità, pubblicando un articolo fortemente critico nei confronti delle criptovalute successivamente citato da numerosi organi della stampa generalista.

Oltre a descrivere simili timori riguardo all'incapacità delle monete digitali di essere utilizzate al posto del denaro tradizionale, l'articolo affermava che l'adozione in massa delle criptovalute avrebbe "portato all'interruzione di internet" e altre dichiarazioni sensazionalistiche.

Carstens si è dimostrato fortemente scettico nei confronti delle nuove tecnologie già in numerose occasioni: a febbraio di quest'anno, aveva affermato che senz'ombra di dubbio le monete digitali avrebbero fatto "una brutta fine".

"Inutile girarci attorno. Non bisogna dimenticare che le banche centrali offrono strumenti elettronici di pagamento già da anni", aveva spiegato al tempo.