Poiché si tratta di un bene virtuale, Bitcoin (BTC) non può essere tutelato dalla legge cinese: è la decisione presa in data 13 maggio da un tribunale situato nella provincia del Fujian.
Tribunale del Fujian respinge la denuncia
Il tribunale stava valutando un caso relativo a un investimento in un "club dedicato a Bitcoin". Pare che il querelante, tale Liao, avesse investito 500.000 yuan (65.000€) nel progetto, nella speranza di generare enormi profitti.
Questi guadagni non sono tuttavia mai arrivati, e Liao ha fatto pertanto scattare la denuncia. Ma il tribunale ha deciso che, poiché Bitcoin è un bene virtuale, non rientra nella sua giurisdizione: l'accusa è stata pertanto respinta.
Altri tribunali cinesi hanno stabilito che BTC è un asset digitale
La sentenza del tribunale del Fujian sembra pertanto contraddire gli ultimi sviluppi sulla questione in Cina. A maggio, la Prima Corte Popolare Intermedia di Shanghai ha stabilito che Bitcoin è un asset digitale e dovrebbe pertanto essere tutelato dalla legge.
Il caso era stato avviato da una coppia di sposi di Shanghai, Pete e Xiaoli Wang, che nel 2018 erano stati derubati nel loro stesso appartamento. Gli assalitori avevano costretto la coppia a trasferire i loro risparmi in criptovaluta, Bitcoin e Skycoin, verso altri wallet.
In un primo momento il tribunale ha ordinato ai ladri di restituire le criptovalute sottratte, oppure di rimborsare le vittime in yuan in base al valore di Bitcoin e Skycoin al momento del furto. I criminali hanno tuttavia fatto ricorso, sostenendo che "le leggi cinesi attualmente in vigore non riconoscono a Bitcoin e Skycoin alcun attributo di proprietà."
Il giudice ha pertanto modificato la propria sentenza: i ladri hanno dovuto restituire i 18,88 BTC rubati alla coppia, ma non le unità di Skycoin.
Nel luglio del 2019, anche la Hangzhou Internet Court aveva stabilito che Bitcoin dovrebbe essere considerato una vera e propria proprietà digitale.