Diversi analisti suggeriscono una potenziale prima settimana dell'anno di rialzo per i mercati delle criptovalute, definita dall'economista e trader Alex Krüger... "effetto prima settimana dell'anno".

In un tweet del 29 dicembre, Krüger sottolinea che negli ultimi quattro anni Bitcoin (BTC) abbia goduto di rendimenti positivi nella prima settimana di gennaio, che vanno dal 7% al 36% tra il 2018 e il 2021.

Durante la prima settimana del 2021, BTC è cresciuto da 28.653 a 41.441$.

Relativamente agli anni precedenti, Krüger commenta: "A dire il vero solo il 2020 e il 2021 hanno importanza, sono mercati differenti. Fate uso di questi dati come meglio credete."

"Effetto prima settimana dell'anno

Negli anni, durante la prima settimana $BTC ha guadagnato:

2021 +36%
2020 +13%
2019 +7%
2018 +18%

Gli 'orsi' hanno ucciso Babbo Natale, ma avete sentito parlare dei Re Magi?"

"Ci aspettiamo ancora un forte mercato delle criptovalute all'inizio di gennaio, guidato dagli afflussi di fondi. Successivo risk-off in vista del prossimo FOMC (26 gennaio) se la prossima stampa inflattiva sarà troppo forte (12 gennaio)."

La sua prospettiva ottimistica per l'inizio di gennaio deriva dall'aspettativa di forti "afflussi di fondi", in linea con i pensieri di Raoul Pal, CEO di Real Vision. Il 27 dicembre, durante un'intervista su Youtube, Pal ha affermato che a suo parere i sell-off di Bitcoin erano ormai quasi giunti al termine, e che gennaio avrebbe registrato un forte rialzo grazie al reinvestimento di capitale istituzionale nel mercato.

David Lifchitz, CEO di ExoAlpha, ritiene che le istituzioni stiano ancora vendendo – anche a meno di 24 ore rimanenti dalla chiusura dell'anno – per tamponare le perdite fiscali. È plausibile che un bounce nella prima settimana di gennaio possa essere correlato al fenomeno.

Nigel Green, CEO di deVere Group, è convinto che dicembre abbia siglato la peggiore performance mensile di Bitcoin da maggio 2021 a causa di ciò che chiama "vendite guidate dal panico, che hanno regalato le loro criptovalute a facoltosi acquirenti."

Green rimane comunque rialzista a lungo termine su BTC: ritiene infatti che la criptovaluta sia un ottimo modo per proteggersi dall'inflazione globale, e che "le valute senza confini, globali e decentralizzate sono il futuro".

Non tutti sono rialzisti sulle criptovalute per l'anno che verrà, malgrado tutto.

Carol Alexander, professoressa di finanza alla Sussex University, ha dichiarato alla CNBC che BTC potrebbe scendere fino a 10.000 dollari durante il 2022. C'è da dire che Alexander è sempre stata una forte scettica, convinta che BTC non abbia alcun valore intrinseco e che abbia già raggiunto il suo top per questo ciclo.

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Una ipotesi più ponderata proviene da Todd Lowenstein, capo stratega azionario della Union Bank. Egli teme che le "condizioni di Goldilocks", come i pacchetti di stimolo dovuti al COVID e i bassi tassi di interesse che hanno beneficiato gli asset finanziari, stiano finendo, incrementando le possibilità di un impatto negativo significativo su BTC e sui mercati tradizionali nel 2022:

"Le condizioni di Goldilocks stanno finendo e la marea di liquidità si sta ritirando, il che danneggerà in modo sproporzionato le asset class sopravvalutate e le aree speculative del mercato, comprese le criptovalute".