Molti miner di Bitcoin (BTC) sono recentemente tornati online: l'hash rate, ovvero la potenza di calcolo complessiva della blockchain, è appena salito a 439 Exahash al secondo (EH/s). In un solo giorno sono state inoltre effettuate 682.000 transazioni sul network, con oltre 300.000 Ordinals creati.

Questi traguardi dimostrano la forza e la stabilità della rete, nonché la crescente adozione di Bitcoin per una vasta gamma di casi d'uso. Il tutto mentre il settore bancario degli Stati Uniti è in crisi.
L'hash rate di Bitcoin, un valore che misura la potenza di calcolo dedicata a rendere sicura la blockchain, ha raggiunto un massimo storico: a dimostrazione di una maggiore fiducia nell'asset. L'hash rate è un indicatore cruciale per determinare lo stato di salute della rete.
L'aumento dell'hash rate riflette i crescenti investimenti nelle infrastrutture di mining, nonostante l'instabilità del prezzo di BTC. Oggigiorno esistono operazioni di mining in tutto il mondo e anche l'uso di fonti energetiche rinnovabili è in aumento, fugando i timori legati all'eccessiva centralizzazione del network o all'impatto ambientale di Bitcoin.
Tuttavia, come ha sottolineato Denver Bitcoin, l'aumento dell'hash rate potrebbe essere di breve durata:
"A volte vengono trovati 20-100 blocchi in rapida successione: questo su alcuni siti web potrebbe portare alla lettura di cifre assurde, come 450 EH/s. Per conoscere il vero hash rate, va osservato il block time medio degli ultimi 1.500-5.000 blocchi.
Questi dati vengono sempre estrapolati dal block time medio, non c'è alcun modo di determinare l'hash rate totale."
Sometimes 20-100 blocks get found in quick succession, “current hashrate” readout on websites will show crazy number like 450Eh/s.
— Adam O (@denverbitcoin) May 2, 2023
Always watch 1500-block to 5k-block avg time to get an understanding of true hashrate.
All based on blocktimes there’s no query of “total hashrate.” pic.twitter.com/ijgNsrwzIX
L'incremento dell'hash rate potrebbe essere parzialmente dovuto a un forte interesse per gli "Ordinals": token unici e non fungibili basati sul network di Bitcoin, ognuno dei quali rappresenta una posizione distinta nella blockchain. Ogni Ordinal viene "trascritto" su un satoshi (la più piccola denominazione di BTC): in questo modo gli utenti possono dimostrare il possesso dei propri asset.
Gli Ordinals hanno suscitato l'interesse di collezionisti, investitori e appassionati, in quanto offrono un nuovo modo di interagire con l'ecosistema Bitcoin.

Soltanto il 1° maggio sono stati creati ben 350.000 nuovi Ordinals, per un totale di oltre 3 milioni. Dato che ogni iscrizione di Ordinal conta anche come transazione, il numero di scambi on-chain è salito alle stelle.

Grazie al numero crescente di persone che acquistano, vendono e scambiano Ordinals, il numero di transazioni giornaliere sulla rete è aumentato in modo significativo. La mempool, ovvero "l'area di attesa" per le transazioni in arrivo prima che vengano confermate, è attualmente molto trafficata. La transaction fee più economica è di 8 satoshi per byte, circa 0,30$: ben al di sopra del minimo di 1 satoshi per byte.
Per alcuni, gli Ordinal di Bitcoin rappresentano un altro caso d'uso per il network; per altri, come Adam Back, sono del tutto inutili.