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Jack MartinJack Martin

Difficoltà di mining di Bitcoin raggiunge massimo storico di 17.300 miliardi

A circa due mesi dall'halving di maggio, sia l'hash rate che la difficoltà di mining di Bitcoin hanno raggiunto i valori più alti di sempre

Difficoltà di mining di Bitcoin raggiunge massimo storico di 17.300 miliardi
Notizie

Dopo il notevole incremento dell'hash rate della scorsa settimana, la difficoltà di mining di Bitcoin è aumentata del 9,89%: ha così raggiunto il livello più alto di sempre, con un valore di oltre 17.300 miliardi.

Nonostante il prezzo di Bitcoin (BTC) sia da molto tempo statico a circa 9.000$, i fondamentali alla base del network appaiono più robusti che mai. 

L'halving non ha danneggiato il settore del mining

Alcuni esperti avevano previsto che l'halving di maggio avrebbe spinto i miner ad abbandonare in massa il network di Bitcoin, in quanto non più in grado di generare profitti.

In effetti abbiamo assistito a un crollo dell'hash rate nel periodo immediatamente successivo all'halving, seguito da due riduzioni della difficoltà di mining. Ma lo scorso mese la difficoltà è aumentata di quasi il 15%, annullando le due contrazioni precedenti.

Ora sia hash rate che difficoltà sono ai massimi storici: i timori legati all'impatto che l'halving avrebbe avuto sul mining si sono dimostrati infondati.

Un blocco ogni dieci minuti

La difficoltà di mining viene regolata automaticamente ogni 2016 blocchi, vale a dire ogni circa due settimane, al fine di garantire che i nuovi blocchi vengano prodotti in media ogni 10 minuti.

Generalmente si tratta di un parametro strettamente correlato all'hash rate, vale a dire la potenza di calcolo complessiva del network: un hash rate maggiore implica tempi di creazione dei blocchi più brevi, facendo così aumentare la difficoltà.

Questo valore influenza anche il prezzo: una difficoltà molto alta rende il mining meno redditizio, spingendo quindi i miner a vendere una quantità maggiore di monete per il mantenimento delle operazioni.