Bitcoin (BTC) viene attualmente scambiato al di sotto del prezzo medio di acquisto pagato dai detentori a breve termine: questo potrebbe causare il panico fra i trader a causa delle perdite non realizzate, sostiene un analista.
In un report del 1° maggio, James "Checkmatey" Check ha commentato: "Questi acquirenti recenti sono statisticamente i più propensi a farsi prendere dal panico."
La recente contrazione ha visto BTC toccare il livello più basso da febbraio: un dato significativo per i detentori a breve termine, ovvero gli utenti che detengono l'asset da meno di 155 giorni, dato che hanno pagato un prezzo medio di 59.600$ per Bitcoin. Attualmente il prezzo di BTC è in negativo di circa il 4% rispetto a ieri. Il brusco calo ha portato alla liquidazione di 100,27 milioni di dollari in posizioni long, secondo i dati di CoinGlass.
Check ha suggerito che, sebbene detenere una perdita non realizzata sia tutt'altro che ideale, i possessori di BTC a breve termine hanno già sperimentato questa situazione negli scorsi mesi. "La rottura del cost basis dei detentori a breve termine non è la fine del mondo, né la fine del bull market. Di certo non aiuta... ma è un calo recuperabile, come lo è stato in passato," ha scritto l'analista.
Il cost basis dei detentori a breve termine agisce tipicamente come supporto durante i periodi di rialzo e come resistenza durante i periodi di ribasso, ha spiegato On-Chain College in un recente post su X: "Non significa che il bull market sia terminato. [...] Un rapido superamento dei 59.600$ sarebbe rialzista e paragonabile allo scenario '1' nel grafico, come accaduto nel giugno del 2023."
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On-Chain College ha anche osservato come BTC abbia subito un ritracciamento qualche mese più tardi, nell'agosto del 2023, continuando a oscillare al di sotto del suo cost basis a breve termine fino ad ottobre. Questo suggerisce che un "periodo prolungato" al di sotto del cost basis potrebbe segnalare l'inizio di un trend rialzista.