Eppure, secondo alcuni operatori di mercato, non si tratta di un risultato inaspettato.
Grafico di Bitcoin (bianco) e dell'oro (giallo) dal 1° dicembre al 13 marzo. Fonte: Bitcoin Counter Flow
Bitcoin è mai stato un bene rifugio sicuro?
“Non ho mai considerato BTC come un ‘bene rifugio’”, spiega a Cointelegraph Paul Schatz, fondatore e presidente di Heritage Capital, società di consulenza finanziaria. “L'entità dei movimenti di BTC è troppo elevata per essere inserita nella categoria dei beni rifugio, benché ritenga che gli investitori possano e debbano destinare un'allocazione all'asset class in generale”.
“Per me Bitcoin è ancora uno strumento speculativo, non un bene rifugio”, spiega a Cointelegraph Jochen Stanzl, Chief Market Analyst di CMC Markets (Germania). "Un bene rifugio come l'oro ha un valore intrinseco che non sarà mai pari a zero. Bitcoin può scendere dell'80% in caso di correzioni importanti. Non mi aspetterei una cosa simile dall'oro”.
Le criptovalute, compreso Bitcoin, “non sono mai state un ‘bene rifugio’, a mio avviso”, sostiene Buvaneshwaran Venugopal, assistant professor presso il dipartimento di finanza dell'Università della Florida centrale, a Cointelegraph.
Ma le cose non sono sempre così evidenti come sembrano, soprattutto quando si tratta di criptovalute.
Si potrebbe sostenere che esistano diversi tipi di beni rifugio: uno per gli eventi geopolitici come guerre, pandemie e recessioni economiche, e un altro per gli eventi strettamente finanziari come i crolli bancari o l'indebolimento del dollaro, per esempio.
Sta di fatto che la percezione di Bitcoin potrebbe cambiare. Sebbene la sua inclusione nei fondi negoziati in borsa emessi da importanti gestori patrimoniali quali BlackRock e Fidelity nel 2024 abbia esteso la sua platea di detentori, potrebbe anche aver cambiato la sua “narrativa”.
Oggi BTC è ampiamente considerato come un asset speculativo o “a rischio”, come un titolo tecnologico.
“Bitcoin, e le criptovalute nel loro complesso, sono diventate altamente correlati agli asset di rischio e spesso si muovono inversamente ai beni rifugio, come l'oro”, commenta a Cointelegraph Adam Kobeissi, caporedattore della Kobeissi Letter.
Vi è molta incertezza sulla rotta di BTC, ha proseguito, tra “un maggiore coinvolgimento istituzionale e una maggiore leva finanziaria”, come pure “uno spostamento della narrativa da Bitcoin percepito come ‘oro digitale’ a un asset più speculativo”.
È lecito supporre che l'accettazione da parte di colossi della finanza tradizionale come BlackRock e Fidelity renda il futuro di Bitcoin più sicuro, favorendo la narrativa del bene rifugio, ma secondo Venugopal non è necessariamente così:
"Le grandi aziende che si riversano su BTC non implicano che sia diventato più affidabile. Anzi, significa che stia diventando più simile a qualsiasi altro asset in cui gli investitori istituzionali tendono a investire”.
"Sarà più soggetto alle consuete strategie di trading e di draw-down adottate dagli investitori istituzionali", prosegue Venugopal. “Se non altro, BTC è ora più correlato agli asset di rischio del mercato”.
La duplice natura di Bitcoin
Sono in pochi a negare che Bitcoin e le altre criptovalute siano ancora soggette a forti oscillazioni di prezzo, ulteriormente spinte di recente dalla crescente adozione retail, in particolare dalla mania delle memecoin, “uno dei più grandi eventi di adesione alle criptovalute della storia”, rileva Kobeissi. Ma forse questo è l'aspetto sbagliato su cui concentrarsi.
“I beni rifugio sono sempre asset a lungo termine, il che significa che la volatilità a breve termine non è un fattore che li caratterizza”, racconta a Cointelegraph Noelle Acheson, autrice della newsletter Crypto is Macro Now.
La domanda principale è se BTC sia in grado di mantenere il suo valore a lungo termine rispetto alle valute fiat, e ci è riuscito. “I numeri ne confermano la validità: su qualsiasi orizzonte temporale di quattro anni, BTC ha sovraperformato l'oro e le azioni statunitensi”, spiega Acheson, sottolineando che:
“BTC ha sempre avuto due caratteristiche fondamentali: è un asset di rischio a breve termine, sensibile alle aspettative di liquidità e al sentiment generale. È anche un bene rifugio a più lungo termine. Può essere entrambe le cose, come stiamo constatando”.
Un'altra possibilità è che Bitcoin possa essere un bene rifugio contro alcuni eventi ma non altri.
“Considero Bitcoin come una garanzia contro i rischi della finanza tradizionale”, come il crollo della Silicon Valley Bank e della Signature Bank due anni fa, e “i rischi del Tesoro USA”, conviene Geoff Kendrick, responsabile globale della ricerca sugli asset digitali presso Standard Chartered, rivolgendosi a Cointelegraph. Ma per alcuni eventi geopolitici, Bitcoin potrebbe ancora essere considerato un asset di rischio, afferma Kendrick.
L'oro può fungere da copertura contro le questioni geopolitiche, come le guerre commerciali, mentre sia Bitcoin che l'oro sono strumenti di copertura contro l'inflazione. “Entrambi sono quindi utili in un portafoglio”, conclude.
Altri, tra cui Cathie Wood di Ark Investment, concordano sul fatto che Bitcoin abbia agito da bene rifugio durante le crisi bancarie di SVB e Signature a marzo 2023. Quando il 10 marzo 2023 SVB è crollata, il prezzo di Bitcoin era di circa 20.200 dollari, secondo CoinGecko. Una settimana dopo era prossimo ai 27.400 dollari, circa il 35% in più.
ll 10 marzo il prezzo di BTC è diminuito, prima di rimbalzare una settimana dopo. Fonte: CoinGecko
Schatz non reputa Bitcoin una copertura contro l'inflazione. Gli eventi del 2022, che hanno visto il crollo di FTX e di altre aziende e l'inizio del crypto winter, “danneggiano fortemente questa tesi”.
"Magari è una copertura contro il dollaro USA e i titoli del Tesoro? È possibile, ma si tratta di scenari piuttosto cupi a cui pensare”, conclude Schatz.
Non è tempo di eccessive reazioni
Kobeissi concorda sul fatto che le fluttuazioni a breve termine delle asset class “spesso assumono una rilevanza minima in un periodo di lungo termine”. Molti dei fondamentali di Bitcoin rimangono positivi nonostante l'attuale calo: un governo statunitense pro-crypto, l'annuncio della creazione di una riserva statunitense in Bitcoin e un'impennata nell'adozione delle criptovalute.
La domanda che si pongono gli operatori di mercato è: “Qual è il prossimo importante catalizzatore per la continuazione della corsa?”. Kobeissi risponde a Cointelegraph. “È per questo che i mercati si stanno ritraendo e consolidando: è alla ricerca del prossimo grande catalizzatore”.
“Da quando gli investitori macro hanno iniziato a percepire BTC come un asset di rischio ad alta volatilità e sensibile alla liquidità, si è comportato come tale”, aggiunge Acheson. Inoltre, “sono quasi sempre i trader a breve termine a stabilire l'ultimo prezzo, e se stanno abbandonando gli asset di rischio, assisteremo a una debolezza di BTC”.
Nel complesso, i mercati sono in difficoltà. Vi è “lo spettro di una riaccelerazione dell'inflazione e di un rallentamento dell'economia che pesa sulle aspettative” e che sta influenzando anche il prezzo di Bitcoin. Acheson ha inoltre rilevato che:
“Date tali prospettive e la duplice natura di asset di rischio e bene rifugio a lungo termine di BTC, sono sorpreso che non stia scendendo ulteriormente”.
Venugopal, da parte sua, ritiene che Bitcoin non sia più una copertura a breve termine o un bene rifugio dal 2017. Per quanto riguarda l'argomentazione a lungo termine secondo cui Bitcoin è l'oro digitale grazie al suo limite di offerta di 21 milioni di BTC, ciò vale solo “se una grande frazione di investitori si aspetta collettivamente che Bitcoin aumenti di valore nel tempo”, e “questo può essere vero o meno”.
Traduzione a cura di Walter Rizzo