Una singola stringa di codice, da tempo latente, nascosta nelle profondità dello stack originale di Bitcoin, potrebbe permettere di introdurre una serie di nuove funzionalità capaci di far competere la rete di Bitcoin con Ethereum in termini di operazioni di finanza decentralizzata (DeFi). 
L'aggiornamento è denominato “OP_CAT” (abbreviazione di operation code concatenate) e si riferisce a poche semplici righe di codice originariamente introdotte da Satoshi Nakamoto. Questo codice faceva parte del sistema di scripting iniziale di Bitcoin ed effettivamente aumentava l'utilità delle transazioni ampliando la varietà di operazioni che gli utenti potevano eseguire con Bitcoin. 
Tuttavia, Nakamoto era inizialmente preoccupato che OP_CAT potesse esporre la rete di Bitcoin a rischi di sicurezza, tra cui attacchi denial-of-service (DoS) e la creazione di requisiti di memoria esponenziali che avrebbero potuto sovraccaricare il network. 
Di conseguenza, nel 2010 Nakamoto ha rimosso OP_CAT dagli opcode attivi come parte di uno sforzo più ampio per rendere Bitcoin più semplice e robusto. 
Tuttavia, ad ottobre 2023, il crittografo Ethan Heilman e l'ingegnere capo dei Botanix Labs Armin Sabouri hanno ridato vita all'idea di OP_CAT, avanzando la proposta di reintrodurre l'opcode attraverso un soft fork della rete Bitcoin. 
Se approvato, l'aggiornamento implicherà una serie di nuovi aggiornamenti per la rete, introducendo la possibilità di rollup ed espandendo Tapsprict di Bitcoin e le sue funzionalità analoghe agli smart contract.
Da allora, OP_CAT ha rapidamente guadagnato consensi non solo tra gli ambienti di Bitcoin, ma anche nella più ampia community di programmatori. 
Il 25 aprile, OP_CAT ha ottenuto la Improvement Proposal numero 327 di Bitcoin, compiendo il primo vero passo verso l'introduzione e l'accettazione dell'aggiornamento del software.
Sebbene l'aggiornamento di OP_CAT non manchi di estimatori – in particolare i cofondatori di Taproot Wizard Udi Wertheimer ed Eric Wall – il CEO di StarkWare Eli Ben-Sasson è uno dei principali pesi massimi del settore Ethereum che spinge per l'introduzione di OP_CAT.

Una “semplice” aggiunta ma con un grande vantaggio

Intervistato da Cointelegraph, Ben-Sasson ha dichiarato che il suo obiettivo è quello di aiutare a far scalare la rete di Bitcoin in modo che sia in grado di gestire migliaia di transazioni al secondo e di rendere Starknet la prima rete che effettua transazioni simultaneamente su Bitcoin ed Ethereum.
L'approvazione di OP_CAT – che consentirà rollup, covenant, fraud proof e scaling STARK – è la chiave per ottenere una vera scalabilità di Bitcoin, sostiene Ben-Sasson. 
"Non è possibile inserire veri e propri smart contract su Bitcoin, semplicemente introducendo OP_CAT. Bitcoin non sarà in grado di eseguire qualcosa come Uniswap, ma si può facilmente avere Ekubo, che è come una versione di Uniswap v4 su Starknet, in esecuzione su una rete L2 [layer-2] al di sopra di Bitcoin”, aggiunge. 

“ Ma anche in questo modo, tecnicamente potremmo disporre di tutta la DeFi e anche di più: gaming, SocialFi e DePIN”.

Nonostante ciò, non tutti sono convinti della necessità di OP_CAT ai fini della crescita di Bitcoin nel lungo periodo, affermando che l'attuale struttura delle sidechain sia già sufficiente per scalare.
Bart van der Voort, chief strategy officer del protocollo di liquid staking di Bitcoin pSTAKE, ritiene che l'OP_CAT possa rappresentare un rischio non necessario, dato il relativo successo delle sidechain di Bitcoin nel far scalare la rete principale finora. 
“Sta introducendo un rischio – in una certa misura – per Bitcoin. Perché interferire con qualcosa che funziona?”.
"Non so se sia così necessario, perché si possono già vedere tutte queste side chain che nascono e si sviluppano intorno a Bitcoin stesso. Ciò dovrebbe essere più che sufficiente”.
Le sidechain si riferiscono a reti come CORE, Stacks, BitLayer e bSquared, reti blockchain separate che funzionano parallelamente a quella di Bitcoin, ma che si appoggiano alla Ethereum Virtual Machine (EVM) e utilizzano un bridge per trasferire gli asset tra loro e la rete madre.
CORE – come altre sidechain di Bitcoin – permette ai Bitcoiner di trasferire i loro BTC (BTC) inattivi al suo protocollo CORE DAO e guadagnare un rendimento sui BTC che altrimenti rimarrebbero passivamente in un cold wallet. 

Principali sidechain di Bitcoin, classificate per quota di mercato. Fonte: DefiLlama

Al corrente dei rischi associati all'introduzione di OP_CAT, Ben-Sasson ha lanciato un fondo di ricerca da 1 milione di dollari per gli sviluppatori, come parte di uno sforzo più ampio per valutare i pro e i contro dello strumento e garantire che possa essere implementato in modo sicuro e stabile. 

Sidechain insufficienti a spostare l'ago della bilancia

Il fondatore di Labrys, Lachlan Feeney, si schiera dalla parte opposta, affermando che le sidechain semplicemente non offrano abbastanza in termini di innovazione o sicurezza per renderle attraenti per gli utenti Bitcoin.
“Al momento non esistono vere L2 di Bitcoin, a parte Lightning Network, che non fa molto”.
Feeney sostiene che la maggior parte dell'attuale schiera di L2 di Bitcoin non è altro che un L2 che regola EVM e bridge glorificati che spesso vengono erroneamente etichettati come reti layer-2 di Bitcoin. 
“Molti di questi progetti si stabilizzano addirittura su Ethereum e hanno un bridge verso Bitcoin, e sebbene siano tecnicamente orientati verso Bitcoin, non sono in realtà ciò che qualcuno potrebbe definire un vero e proprio Bitcoin L2”.
Il problema sta proprio qui, sostiene Feeney. Poiché l'attuale gruppo di sidechain di Bitcoin non si installa in modo nativo sulla rete, non consente fondamentalmente il ciclo di feedback positivo di attività che sarebbe necessario per spingere Bitcoin a rivaleggiare un giorno con Ethereum in modo significativo.
"Tutte le sidechain proposte in questo momento sono solo soluzioni temporanee e di breve durata. L'unico modo per far crescere la DeFi su Bitcoin rispetto a quella su Ethereum consiste nell'avere enormi whale BTC che spostano i loro capitali e li inseriscono nei protocolli”.

“E per farlo, è necessario orientarsi verso un ambiente legittimamente trustless, e OP_CAT avrà assolutamente un ruolo molto importante in questo senso”.

Feeney ritiene che la strada da percorrere per la DeFi su Bitcoin e per altre potenziali applicazioni realizzate sulla rete in seguito all'introduzione dell'OP_CAT non sarà obbligatoriamente quella di un'improvvisa adozione di massa, affermando che potrebbe volerci un po' di tempo prima che i massimalisti di Bitcoin, notoriamente cauti, si adeguino al programma. 
“Non credo che la folla della DeFi di Ethereum inizierà improvvisamente ad usare gli L2 di Bitcoin, la DeFi su Bitcoin e quant'altro”.
“Vi è anche una grossa fetta di pubblico di Bitcoin che considererà molti di questi protocolli e applicazioni come truffe e shitcoin e non ne vorrà far parte, soprattutto quando si tratta di sidechain collegate ad altre reti”.
Per Feeney, OP_CAT risolve tale problema offrendo una reale utilità e sicurezza su Bitcoin a livello base.

OP_CAT non è solo un upgrade, è una barca di salvataggio

Inoltre, Feeney è convinto che OP_CAT non si limiti ad essere un aggiornamento interessante per Bitcoin capace di apportare capacità di DeFi e di altro tipo, ma che si tratti di un ingrediente essenziale per la sopravvivenza della rete nel lungo periodo. 
Una preoccupazione comune tra i critici e i sostenitori della rete di Bitcoin è che alla fine raggiungerà un punto in cui non sarà più in grado di sostenersi con il suo attuale modello economico. 
Al momento, Bitcoin dipende quasi interamente dalle entrate e dalle fee dei miner e, a meno di uno scenario idealizzato e improbabile in cui il prezzo di Bitcoin raddoppia perfettamente ogni quattro anni, le ricompense dei blocchi non saranno in grado di sostenere e incentivare l'interesse a proteggere la rete per sempre. 

Fonte: Charles Guillemet

“Bitcoin non può sopravvivere a lungo termine così com'è oggi. Deve disporre di un ecosistema L2 fiorente”, sostiene Feeney. 
“Se lo si porta all'estremo, circa il 90% delle entrate dei miner oggi proviene dalle ricompense dei blocchi. Alla fine, le ricompense in blocco si estingueranno e non ne rimarranno più. Le entrate dei miner dovranno quindi provenire dalle fee di transazione. Pertanto, alla fine si arriverà ad un punto in cui Bitcoin dovrà sostenersi sulla base delle fee di transazione, altrimenti morirà”.
“Molte persone pensano che ciò possa realizzarsi tra 100 anni, ma in realtà si tratta solo di uno o due halving, cioè quando le ricompense dei blocchi saranno così esigue da non essere sufficienti a sostenere la sicurezza della rete, e di conseguenza le fee per le transazioni dovranno aumentare notevolmente”, aggiunge, concludendo:

“Le opzioni sono: Non si riesce a creare un ecosistema L2 e il sistema muore, oppure si ottiene un ecosistema L2 fiorente in cui il L1 diventa una chain di settlement e sopravvive”.
 Traduzione a cura di Walter Rizzo