Il fornitore di analisi blockchain Glassnode ha segnalato una “forte correlazione negativa” tra l’attività di Bitcoin e quella di USDt negli ultimi due anni.
In un post pubblicato mercoledì su X, Glassnode ha condiviso un confronto tra il prezzo di Bitcoin (BTC) e i flussi netti di USDt (USDT) verso gli exchange a partire da dicembre 2023. Secondo l’analisi, i deflussi netti di USDT dagli exchange hanno coinciso con rialzi del prezzo di BTC.
“Durante le fasi euforiche, USDT in genere registra deflussi compresi tra –100 e –200 milioni di dollari al giorno, mentre gli investitori incassano i profitti”, ha affermato Glassnode. “Al picco di 126.000 $ [in ottobre], i deflussi netti hanno superato i 220 milioni di dollari (30D-SMA): un chiaro segnale di presa di profitto, che ora si sta attenuando man mano che i flussi tornano positivi”.
Un'analisi condotta da Whale Alert ad aprile ha rivelato una chiara correlazione tra Bitcoin e USDt, con l'emittente della stablecoin che tipicamente minta durante i periodi di rialzo della criptovaluta e brucia durante le correzioni. I due asset digitali rimangono il primo e il terzo token più grande per capitalizzazione di mercato, rispettivamente con circa 1,8 mila miliardi di dollari e 184 miliardi di dollari.
Adozione di stablecoin e Bitcoin in aumento grazie alla normativa favorevole degli Stati Uniti
A luglio, il governo degli Stati Uniti ha approvato il GENIUS Act, una legge che stabilisce un quadro normativo per le stablecoin di pagamento. Il CEO di Tether, Paolo Ardoino, ha affermato che USDt si sarebbe conformata alla normativa, ma a settembre ha anche annunciato che la piattaforma lancerà una nuova stablecoin ancorata al dollaro e conforme al GENIUS, chiamata USAT.
Anche il governo degli Stati Uniti e diversi stati del Paese hanno iniziato ad accumulare Bitcoin come parte di una riserva strategica. A marzo, il presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che disponeva la creazione di una riserva di asset digitali.
Tuttavia, secondo alcune fonti, il governo non avrebbe ancora dato attuazione al piano, che si basa principalmente sull’accumulo delle criptovalute sequestrate.