Il 29 dicembre, l’exchange Bittrex ha annunciato che rimuoverà XRP dalla propria piattaforma a partire dal 15 gennaio 2021. Le coppie di trading interessate sono BTC/XRP, ETH/XRP, USDT/XRP e USD/XRP: solo pochi giorni fa, anche Coinbase aveva reso pubblica una decisione simile.

Da quando, la scorsa settimana, la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti ha presentato una causa contro Ripple, la società che emette XRP, il token ha avuto un crollo verticale e i maggiori player del mondo crypto stanno rapidamente prendendo le distanze dal progetto.

Secondo la SEC, XRP sarebbe da considerarsi un titolo azionario, motivo per cui la sua vendita senza preventiva registrazione, condotta da Ripple, dal CEO Brad Garlinghouse e dal co-fondatore Chris Larsen, violerebbe le leggi federali

Ripple ha risposto alle accuse, sostenendo che questo "attacco" della SEC a Ripple sia in realtà un tentativo di far crollare l'intera industria crypto statunitense. Pur negando che XRP sia effettivamente un titolo, come sostiene la SEC, la società fa notare che la maggior parte dei propri clienti risiede al di fuori degli Stati Uniti, e che continuerà ad operare e a sostenere i suoi prodotti nel resto del mondo. 

Questo non sembra tuttavia aver rassicurato gli investitori, dato che il prezzo di XRP è sceso di circa il 40% negli ultimi sette giorni: attualmente oscilla attorno agli 0,21$.

XRP era in una fase di forte crescita prima che la causa della SEC venisse resa pubblica: alla fine di novembre l’asset veniva scambiato a 0,67$. A seguito di questa contrazione, gli analisti si chiedono se questa azione legale rappresenterà la fine di XRP.