BlackRock, il più grande asset manager al mondo, sembra stia valutando come tokenizzare gli exchange-traded fund (ETF) sulla blockchain, dopo la forte performance del suo ETF Bitcoin spot.
Citando fonti vicine alle discussioni, Bloomberg ha riferito giovedì che la società sta pensando di tokenizzare i fondi con esposizione ai real-world asset (RWA). Una mossa del genere, però, dovrebbe superare alcuni ostacoli normativi.
Gli ETF sono diventati uno dei veicoli di investimento più popolari, tanto diffusi da superare ormai il numero delle azioni quotate in borsa, secondo Morningstar.
La tokenizzazione degli ETF potrebbe potenzialmente consentire loro di essere negoziati al di fuori degli orari di mercato standard e di essere utilizzati come garanzia nelle applicazioni di finanza decentralizzata (DeFi).
L'interesse di BlackRock per la tokenizzazione non è una novità. La società gestisce già il più grande fondo money market tokenizzato al mondo, il BlackRock USD Institutional Digital Liquidity Fund (BUIDL), che detiene 2,2 miliardi di dollari in asset su Ethereum, Avalanche, Aptos, Polygon e altre blockchain.
JPMorgan ha definito la tokenizzazione un “salto significativo” per il settore dei fondi del mercato monetario da 7.000 miliardi di dollari, sottolineando l’iniziativa lanciata da Goldman Sachs e Bank of New York Mellon, alla quale BlackRock aderirà al momento del lancio.
Nell’ambito dell’iniziativa, i clienti di BNY avranno accesso a fondi del mercato monetario con la proprietà delle azioni registrata direttamente sulla blockchain privata di Goldman Sachs.
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L'ascesa dei fondi monetari tokenizzati non sta avvenendo nel silenzio, ma parallelamente alle crescenti pressioni sulla finanza tradizionale, in particolare a causa della rapida adozione delle stablecoin e dello spostamento della liquidità verso i mercati basati su blockchain.
A maggio Cointelegraph ha riportato che la lobby bancaria statunitense era particolarmente diffidente nei confronti delle stablecoin yield-bearing, temendo che potessero sconvolgere i modelli bancari tradizionali. In particolare, tali token sono stati esclusi dal GENIUS Act statunitense, la prima legislazione completa sulle stablecoin.
A giugno, Teresa Ho, stratega di JPMorgan, ha affermato che i fondi monetari tokenizzati continueranno probabilmente ad attrarre capitali nel settore, rafforzando al contempo il loro appeal come garanzia collaterale. Ciò, ha osservato, potrebbe contribuire a preservare il “contante come asset” di fronte alla crescente influenza delle stablecoin.
“Invece di depositare contanti o titoli del Tesoro, è possibile depositare azioni del mercato monetario senza perdere interessi lungo il percorso. Ciò dimostra la versatilità dei fondi monetari”, ha dichiarato Ho a Bloomberg.
Tuttavia, gli analisti affermano che la crescita delle stablecoin nell'ambito del GENIUS Act finirà per favorire la tokenizzazione, fornendo regole più chiare e un accesso più agevole ai mercati blockchain.