La Blockchain Association, gruppo di difesa per le criptovalute con sede negli Stati Uniti, si è schierata a favore di Ripple Labs nella sua battaglia legale in corso contro la Securities and Exchange Commission (SEC), sostenendo che il caso potrebbe essere molto importante per il futuro dell'industria delle criptovalute. 

In un post del 28 ottobre, il gruppo di difesa ha annunciato che "starà dalla parte" della criptoeconomia americana presentando un documento amicus, noto anche come "amico della corte", nell'azione legale della SEC contro Ripple.

Quasi due anni fa, nel dicembre 2020, la SEC ha comunicato di aver citato in giudizio Ripple (XRP), l'ex CEO Christian Larsen e l'attuale CEO Brad Garlinghouse per la presunta raccolta, tramite XRP, di 1,3 miliardi di dollari attraverso la vendite di securities non registrate.

"Questo caso, che è solo uno di una lunga serie di tentativi della SEC di regolamentare mediante enforcement, evidenzia gli sforzi di quest'ultima per consolidare e legittimare la sua interpretazione eccessivamente ampia del test di Howey", ha scritto l'associazione.

Il test di Howey determina ciò che si qualifica come contratto di investimento ed è quindi soggetto alle leggi statunitensi sulle securities.

Nel suo documento, la Blockchain Association ha spiegato perché, a suo parere, la visione della SEC e del presidente Gary Gensler sulle leggi in materia di securities potrebbe avere "effetti devastanti" sull'industria delle criptovalute.

L'associazione sostiene che le tecnologie blockchain hanno molti usi nel settore cripto; I token possono essere utilizzati per pagare beni e servizi, trasmettere diritti di proprietà intellettuale, tracciare l'inventario o per uno scopo specifico in un determinato progetto blockchain.

"Applicare le leggi sulle securities a questi token – con o senza il test di Howey – limiterebbe in modo significativo il funzionamento di questi network".

L'associazione sostiene inoltre che la SEC sta ignorando i chiari precedenti della Corte Suprema e del Second Circuit che affermano che le transazioni estere sono al di fuori della portata giurisdizionale della SEC.

"Sebbene l'industria della blockchain sia di natura globale, le leggi federali sulle securities non lo sono. Il Second Circuit ha ripetutamente ribadito la sentenza della Corte Suprema su questo argomento".

"Di conseguenza, sia ai fini della responsabilità che (se necessario) del risarcimento dei danni, questa Corte dovrebbe essere consapevole dei limiti delle leggi sulle securities", ha aggiunto.

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Kristin Smith, direttore esecutivo della Blockchain Association, ritiene che questo caso potrebbe avere ramificazioni di vasta portata per il futuro delle criptovalute, definendo le interpretazioni della SEC riguardo alle leggi sulle securities "la più grande minaccia al futuro di questo settore in rapida crescita".

"Applicando erroneamente questi standard obsoleti a una tecnologia moderna e innovativa, la SEC continua il suo modello di "regolamentazione forzata", punendo le società di criptovalute senza alcuna giustificazione o preavviso", ha dichiarato.

La Blockchain Association ha dichiarato che il caso offre all'industria la possibilità di opporsi a quella che considera "l'agenda della SEC sulla regolamentazione forzata" e di aprire potenzialmente la porta a "standard più moderni per l'industria".