L'azienda americana BuzzFeed ha rivelato le identità di due dei quattro fondatori della collezione NFT "Bored Ape Yacht Club" (BAYC): "Gordon Goner" e "Gargamel" sono rispettivamente Greg Solano e Wylie Aronow.

La giornalista Kate Notopoulos è autrice dell'articolo del 4 febbraio dal titolo "Abbiamo scoperto i nomi reali dei fondatori pseudonimi di Bored Ape Yacht Club."

Notopoulos è stata in grado di scoprire le reali identità dei due individui analizzando i documenti pubblici di Yuga Labs, la società dietro la popolare collezione NFT. Yuga è stata registrata nel Delaware con un indirizzo associato a Greg Solano, mentre altri documenti puntano a Wylie Aronow.

Hanno rivelato la mia reale identità contro il mio volere. Oh beh...

Me nel Web 2.0 vs. me nel Web 3.0:

The tech reporter argued that “there are reasons why in the traditional business world, the CEO or founder of a company uses their real name and not a pseudonym,” adding that “the people behind BAYC are courting investors and running a business that is potentially worth billions.”

Il giornalista di BuzzFeed ha affermato che "ci sono ragioni per cui nel mondo degli affari tradizionale, il CEO e il fondatore della compagnia usano i loro nomi reali e non pseudonimi. [...] Le persone dietro BAYC hanno creato prodotti di grande interesse per gli investitori, gestiscono asset dal valore potenziale di miliardi di dollari."

"Come può la gente ritenerli responsabili, se nessuno sa chi sono?"

Negli Stati Uniti, i dirigenti delle società quotate in borsa devono per legge essere nominati nei documenti inviati alla Securities and Exchange Commission. Per quanto riguarda le società private, le normative bancarie e i requisiti Know Your Customer obbligano i dirigenti a utilizzare i loro veri nomi. Notopoulos ha spiegato: "Queste leggi servono in parte per impedire a terroristi, criminali o nazioni sanzionate di operare negli Stati Uniti."

Tuttavia, l'esposizione non consensuale delle identità di Aronow e Solano hanno sollevato molte critiche nella community del Web 3.0, che ha definito l'articolo "doxxing" e non giornalismo.

In un tweet del 5 febbraio, il crypto-podcaster "Cobie" ha affermato che l'articolo è soltanto "tipica spazzatura di BuzzFeed," sostenendo che il sito web stesse "facendo doxxing per generare clic ed entrate pubblicitarie." Il venture capitalist Mike Solana ha scritto che "non c'è assolutamente alcun motivo per doxxare questi ragazzi, [...] hanno semplicemente creato delle scimmie cartoon."

Anche Ryan Selkis, fondatore di Messari, ha espresso il proprio disappunto per l'articolo: ha condiviso un tweet di Notopoulos del 2009 in cui utilizzava un insulto omofobo.

Per quanto riguarda Notopoulos, la giornalista non è sembrata particolarmente scossa dalle reazioni della community. Ha pubblicato uno screenshot di messaggi in cui veniva a sua volta minacciata di doxxing: un utente anonimo ha infatti dichiarato che avrebbe rivelato al mondo "il suo indirizzo, luogo di lavoro, indirizzo di casa di genitori e fratelli."

Il 4 febbraio, lo stesso giorno della pubblicazione dell'articolo, Yuga Labs ha svelato di essere in trattativa con una delle principali società di venture capital della Silicon Valley: Andreessen Horowitz (A16z), la quale ha valutato la collezione a ben 5 miliardi di dollari.

Solano e Aronow non sono state le uniche vittime di doxxing nel mondo crypto quest'anno. Il 27 gennaio è stata infatti scoperta la reale identità del co-fondatore del protocollo DeFi "Wonderland:" "@0xSifu" è Michael Patryn, il co-fondatore l'ormai defunto exchange canadese QuadrigaCX.