Una delle proposte di valore più interessanti di Bitcoin (BTC) è la sua offerta massima fissa a 21 milioni di monete, nonché il fatto che nessuno può crearne di nuove a piacimento. Tuttavia, un dirigente del settore ha affermato che gli exchange possono creare e vendere BTC sui loro sistemi – non ovviamente sulla blockchain – così da poter più facilmente manipolare il mercato.

In un'intervista con Cointelegraph, Serhii Zhdanov, CEO dell'exchange di criptovalute Exmo, ha affermato che la manipolazione del mercato rappresenta ancora un grosso problema per il settore degli asset digitali.

Secondo il dirigente, sarebbe possibile rivolgersi a un exchange offshore – non sottoposto ad attenti audit finanziari – e chiedere 100 milioni di dollari in BTC, utilizzando 10 milioni in Tether (USDT) come collaterale:

"L'exchange aggiungerebbe semplicemente tali fondi al conto, questi Bitcoin verrebbero creati soltanto all'interno del loro sistema. Non esisterebbero sulla blockchain di BTC. Il cliente o il team interno di market-making vende quindi questi asset Bitcoin-equivalenti per 100 milioni di dollari, facendo così diminuire il prezzo di BTC su tutti gli exchange."

I manipolatori di mercato possono poi generare profitti tramite l'arbitraggio: "Dopo che il prezzo è sceso, acquistano la stessa quantità di BTC a un prezzo molto più basso e realizzano così un profitto."

Il CEO ha affermato che per contrastare tali operazioni sono necessarie normative più severe, che siano esaustive come quelle che regolano il mercato azionario. Zhdanov ha sottolineato che gli exchange offshore andrebbero regolamentati allo stesso modo delle piattaforme di trading più importanti, oppure bisognerebbe limitare gli scambi fra exchange regolamentati e quelli offshore. In tal modo, il mercato migliorerebbe per investitori sia grandi che piccoli.

Inoltre, uno dei principali ostacoli all'adozione mainstream delle criptovalute è il timore che tali asset vengano utilizzati per il riciclaggio di denaro. Delle regolamentazioni più complete aiuterebbero a risolvere anche questo problema:

"Le criptovalute sono una novità e si evolvono rapidamente, ma fondamentalmente sono simili ai veicoli d'investimento tradizionali. Pertanto, penso che ci siano molte cose che possiamo prendere in prestito dal mercato azionario, dove le normative sono state testate a lungo."

Infine, Zhdanov ha spiegato che hacker e truffatori sono maggiormente incentivati a prendere di mira le criptovalute piuttosto che le banche a causa delle numerose falle nella sicurezza presenti negli ecosistemi crypto. Anche il miglioramento della sicurezza porterà a una maggiore adozione.