Facebook ha ricevuto minacce di un’azione legale a causa del suo piano per cambiare il nome del progetto stablecoin Libra in ‘Diem’, provenienti da un’applicazione finanziaria omonima.

Il 1° dicembre Facebook ha annunciato il suo piano di rebranding, sostenendo che il nuovo nome avrebbe aiutato il progetto a prendere le distanze dalla forte opposizione normativa affrontata da Libra lo scorso anno in seguito alla sua divulgazione.

Il co-fondatore di Diem e illustre investitore fintech europeo, Chris Adelsbach, ha spiegato a Sifted che, pur essendo intimorito dalla prospettiva di avviare una battaglia legale contro Facebook, gli è stato indicato attraverso una consulenza legale di procedere in questo modo per proteggere il suo brand:

"A Facebook sarebbe bastato poco per scoprire che esiste già un'altra Diem nel campo dei servizi finanziari. Ovviamente hanno optato per l’opzione 'possiamo semplicemente distruggerli, siamo Facebook'."

In un comunicato il CEO di Diem, Geri Cupi, ha affermato che la sua compagnia è rimasta sbalordita quando ha scoperto l’intenzione della Libra Association di cambiare nome in “Diem”:

“Essendo una piccola startup, temiamo che la confusione dei clienti dovuta alle azioni di Libra influenzerà in modo significativo la nostra crescita.”

Diem ha completato il suo soft launch a ottobre, e da allora ha attirato mezzo milione di follower. La piattaforma consente agli utenti di vendere istantaneamente oggetti online e offre carte di debito. Sifted descrive l’app come “una sorta di banco dei pegni digitale.

Di recente Ripple ha affrontato una simile causa legale mossa da New Payments Platform Australia, o NPPA, relativa a presunte violazioni della proprietà intellettuale derivanti dall’uso di Ripple del brand “PayID” per descrivere il suo standard di pagamento, nonostante NPPA operi la rete di pagamento “Pay ID” in Australia da marzo 2017.

Il caso è stato risolto quando Ripple ha registrato un nuovo marchio per “Paystring.” Anche le ambizioni della stablecoin di Facebook sembrano destinate a uno scontro legale con le autorità di regolamentazione globali.

Il 7 dicembre, durante una conferenza tra ministri del G7 e direttori di banche centrali, il ministro delle finanze tedesco, Olaf Scholz, ha descritto il progetto come “un lupo travestito da pecora.

Scholz ha sottolineato che i legislatori tedeschi “non accetteranno il suo ingresso nel mercato” prima che Facebook dimostri di aver affrontato le preoccupazioni in ambito normativo espresse dal governo, aggiungendo:

“Dobbiamo fare tutto il possibile per garantire che il monopolio della moneta rimanga nelle mani degli Stati.”