Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal il 13 marzo, pare che lo scorso anno Binance abbia contattato alcuni rappresentanti della famiglia Trump al fine di stringere un accordo per riprendere le operazioni di Binance.US negli Stati Uniti. In cambio, i membri della famiglia Trump avrebbero ottenuto una partecipazione nell'exchange di criptovalute.

Il WSJ afferma inoltre che il miliardario fondatore di Binance, Changpeng Zhao — che ha scontato quattro mesi di carcere negli Stati Uniti — avrebbe fatto pressioni sull’amministrazione Trump affinché gli concedesse la grazia. "Non è chiaro quale forma assumerebbe la partecipazione della famiglia Trump se l’accordo dovesse concretizzarsi, e se questa sia o meno dipendente dalla grazia a Zhao," si legge nel report.

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La risposta di CZ all'articolo del WSJ. Fonte: Changpeng Zhao

Ma in un post su X pubblicato poco dopo l'uscita dell'articolo, Zhao ha dichiarato di non aver mai stretto un simile accordo commerciale con la famiglia Trump, né di aver mai cercato di ottenere la grazia dal neo-eletto presidente degli Stati Uniti:

"Mi dispiace deludervi, ma l'articolo del WSJ ha riportato i fatti in modo errato. [...] Non ho mai discusso di un accordo per Binance.US con... beh, con nessuno. 

Ovviamente nessun criminale rifiuterebbe mai una grazia, soprattutto essendo l'unico nella storia degli Stati Uniti ad essere mai stato condannato al carcere per una singola accusa legata al Bank Secrecy Act (BSA). Sembra che lo scopo dell'articolo fosse attaccare il Presidente e il settore crypto, e che le forze residue della 'guerra alle criptovalute' dell'amministrazione precedente siano ancora in azione."