Messari, aggregatore di dati sulle criptovalute, ha riportato che la quantità di asset crypto in custodia di Coinbase è aumentata notevolmente nell’ultimo trimestre del 2020.

La società di ricerca ha rivelato che, alla fine dello scorso anno, circa l’11% dell’intera capitalizzazione del mercato crypto era nelle mani di Coinbase. L’exchange offre un servizio di custodia per oltre 90 asset, la cui metà è disponibile sull’exchange per essere scambiata.

Nell’ultimo trimestre del 2020 il valore degli asset custoditi dalla piattaforma ha raggiunto i 90 miliardi di dollari, e nello stesso periodo la capitalizzazione del mercato crypto è raddoppiata fino a raggiungere i 780 miliardi:

"Coinbase custodisce l’11% degli asset crypto"

Nonostante la varietà di asset supportati da Coinbase, Messari evidenzia come Bitcoin ed Ether rappresentino circa l'83% delle criptovalute in possesso della piattaforma. Fra il 2019 e il 2020 Bitcoin ha rappresentato circa il 70% degli asset custoditi da Coinbase, mentre nello stesso periodo l'ammontare di Ether è passata dal 9% al 13%.

Mira Christanto, la ricercatrice di Messari che ha condotto lo studio, spiega che il 95% delle entrate di Coinbase deriva da clienti retail, i quali pagano trenta volte in più rispetto alle istituzioni. Ha inoltre discusso della valutazione pre-IPO di Coinbase, pari a 107 miliardi di dollari: questa cifra corrisponde a circa il 7% del valore dell’intero mercato crypto, che attualmente si attesta intorno ai 1.500 miliardi di dollari.

Secondo il rapporto S-1 che Coinbase ha inviato il 25 febbraio alla SEC, nel 2020 l’exchange ha registrato entrate dirette per 1.1 miliardi di dollari, principalmente derivanti dalle commissioni di trading.

In un post del 25 febbraio destinato ai suoi clienti, Coinbase ha rivelato che Bitcoin e gli altri asset crypto costituiscono una quota importante della sua tesoreria sin da quando la società fu fondata nel 2012.