Giovedì è stata presentata un'azione legale collettiva contro Coinbase, sostenendo che la piattaforma di trading sia stata negligente nel quotare la stablecoin TerraUSD e nel non rivelare il suo rapporto finanziario con Terraform Labs. Questa è la seconda causa collettiva in corso contro Coinbase. Una causa è stata presentata il mese scorso in relazione al depeg di GYEN a novembre. 

La causa sostiene che Coinbase sia stata negligente per non aver condotto una due diligence su Terraform Labs prima di quotare TerraUSD e per aver travisato il rischio di una una stablecoin algoritmica come TerraUSD. La causa confronta le informazioni sulle stablecoin fornite dalle piattaforme di trading Robinhood, Gemini e Kraken con quelle di Coinbase e conclude che "invece di rivelare la natura di TerraUSD come non collateralizzata, controllata da un algoritmo e altamente rischiosa, Coinbase l'abbia spacciata come una stablecoin qualsiasi".

La causa sostiene inoltre che Coinbase Ventures, il branch di investimento della società, fosse uno dei maggiori finanziatori di Terraform Labs, e che questa sia stata un'ulteriore motivazione per la società a non rivelare la volatilità di TerraUSD.

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I querelanti e la comunità sono rappresentati dagli studi legali Milberg Coleman Bryson Phillips Grossman e Erickson Kramer Osborne. Quest'ultimo studio rappresenta anche i querelanti in una causa intentata contro Coinbase e GMO-Z.com Trust il 13 maggio, relativa al depegging della stablecoin giapponese GYEN – ancorata allo yen – avvenuto a novembre.

GYEN è salito di valore, per poi scendere precipitosamente una settimana dopo essere stato quotato su Coinbase, causando il blocco dei conti di alcuni utenti da parte della piattaforma. Diversi utenti hanno perso denaro – "milioni incalcolabili", secondo la causa – a causa dell'incidente. La causa sostiene che GMO-Z.com sia venuta meno ai suoi doveri nei confronti dei querelanti e della comunità in diversi modi, a partire dalla progettazione della stablecoin.

Si sostiene che Coinbase abbia commesso una valutazione negligente, e che non abbia approfondito adeguatamente GYEN prima di quotarlo, nonostante un rischio ragionevolmente prevedibile di depegging.