Coinbase ha aggiornato il suo wallet con una funzione che consente agli utenti di inviare criptovalute utilizzando il nome utente del destinatario al posto dei classici indirizzi.

Secondo un annuncio del 25 febbraio, Coinbase Wallet consente ora ai suoi utenti di inviare criptovalute a nomi utente dedicati o creati sull'Ethereum Name Service (ENS). I nomi utente proprietari di Coinbase sono del tipo "@username" mentre i nomi ENS sono degli URL come "coinbase.eth".

Fonte: Blog di Coinbase

Niente più confusione tra gli indirizzi

Nel suo annuncio, Coinabse afferma che i suoi utenti si lamentano spesso di "quanto sia difficile gestire indirizzi crypto lunghi e senza senso". Molti utenti hanno spesso paura di aver copiato e incollato gli indirizzi in modo errato, perdendo fondi. Questi sono i problemi che l'implementazione della nuova funzione tenta di risolvere, secondo la società:

“Avere degli indirizzi leggibili aiutano a risolvere questi problemi. Ora ci sono servizi che ti consentono di associare un breve nome leggibile ai tuoi indirizzi crypto. [...] Riteniamo che questi miglioramenti renderanno le criptovalute molto più facili da usare e contribuiranno a favorire l'adozione con un pubblico più mainstream. "

L'Ethereum Name Service

L'ENS è un sistema di denominazione distribuito basato su smart contract Ethereum che attribuisce dei nomi leggibili agli indirizzi dei wallet di criptovaluta. Inizialmente, il sistema consentiva di abbinare ai nomi di dominio unicamente gli indirizzi Ether, ma nell'ottobre del 2019 è stato implementato il supporto multicoin.

L'ENS è stato lanciato a maggio del 2017. I nomi sono venduti in cambio di Ether (ETH) agli utenti tramite delle aste on-chain gestite tramite smart contract. Inizialmente, il servizio è stato oggetto di speculazione, e alcuni utenti hanno acquistato numerosi nomi "popolari" nella speranza di rivenderli in seguito ad un prezzo più alto.

Il sistema ha avuto la sua dose di problemi. Nell'ottobre del 2019, le aste dei nomi dell'ENS sono state sospese a causa di un bug che comportava l'assegnazione dei nomi agli utenti sbagliati e per offerte inferiori.