CoinList, piattaforma di scambio di criptovalute e di offerte iniziali di monete (initial coin offering, ICO), è intervenuta su Twitter per rispondere al "FUD" nato da una voce sparsa da un blogger: secondo i rumor, alcuni utenti avrebbero riferito di non poter prelevare fondi per oltre una settimana, scatenando il timore che la società avesse problemi di liquidità o fosse insolvente.

"C'è un sacco di FUD in giro che vorremmo affrontare di petto", riferisce ieri CoinList su Twitter, in cui si afferma che l'exchange "non è insolvente, illiquido o vicino alla bancarotta". Tuttavia, ha affermato che i suoi depositi e prelievi siano influenzati da "problemi tecnici".

2/ Stiamo aggiornando i nostri sistemi di contabilità interna e stiamo migrando gli indirizzi dei wallet che coinvolgono più custodian.

Questo è uno dei tanti sforzi che stiamo facendo per offrire ai nostri clienti in tutto il mondo prodotti e servizi migliori, mantenendo la conformità.

Colin Wu, blogger specializzato in criptovalute, ha twittato ai suoi 245.000 follower che "alcuni membri della community" che utilizzano CoinList non possono prelevare da più di una settimana a causa della manutenzione.

CoinList ha un credito di 35 milioni di dollari nei confronti del crypto hedge fund in bancarotta Three Arrows Capital, che Wu ha definito nel suo tweet una "perdita", scatenando probabilmente il timore che la società fosse insolvente o illiquida.

Per smorzare i timori ed evitare altre corse agli sportelli, CoinList ha illustrato che è in corso un aggiornamento dei suoi sistemi interni e una migrazione degli indirizzi dei wallet che coinvolge "più custodian".

La società ha citato inspiegabili "problemi con i custodian" come motivo per cui una selezione di criptovalute stia "impiegando più tempo del previsto per migrare", con uno dei suoi partner custodian non citati che avrebbe subito una "interruzione [...] non correlata alla migrazione" il 23 novembre, impattando i token sulla piattaforma.

La pagina di stato mostra "prestazioni ridotte" per i prelievi, con quattro criptovalute non disponibili per il prelievo dal 15 novembre e una con depositi ritardati dal 16 novembre.

"Ancora una volta, si tratta di un problema puramente tecnico, non di una carenza di liquidità", ribadisce CoinList, affermando di detenere "tutti gli asset degli utenti, dollaro per dollaro", sottolineando l'intenzione di pubblicare la proof of reserve.

Cointelegraph ha contattato CoinList per ulteriori informazioni, ma non ha ricevuto risposta.

Il 14 novembre, CoinList ha dichiarato di non avere alcuna esposizione all'exchange FTX, ora fallito, ma gli utenti sono sempre più nervosi nei confronti delle piattaforme centralizzate, affrettandosi a garantire una custodia sicura dei loro asset, come dimostra l'impennata delle vendite registrata a metà novembre dai provider di hardware wallet Trezor e Ledger.

Nello stesso periodo, i deflussi di Bitcoin (BTC) e di stablecoin dagli exchange hanno raggiunto i massimi storici e si è assistito ad un corrispondente aumento dell'attività sugli exchange decentralizzati.