L'exchange di criptovalute OKX ha rilasciato la sua seconda Proof of Reserves (PoR), soltanto un mese dopo aver pubblicato la prima. Haider Rafique, Chief Marketing Officer di OKX, ha dichiarato su Twitter che l'exchange di criptovalute condividerà lo stato delle proprie riserve ogni mese:

"Nuova Proof of Reserves pubblicata OGGI! Questa è la nostra seconda PoR, ci impegneremo a rilasciarla ogni mese."

La seconda Proof-of-Reserves di OKX indica che l'exchange possiede il 101% dei Bitcoin (BTC), il 103% degli Ether (ETH) e il 101% dei Tether (USDT) necessari per gestire tutti i prelievi degli utenti. L'exchange spera che il rilascio mensile delle proprie PoR contribuirà ad incrementare il livello di trasparenza nel settore, e a ristabilire la fiducia degli utenti negli exchange dopo il collasso di FTX.

Rafique ha scritto: "La pubblicazione dei risultati della PoR su base mensile rafforza il nostro impegno a guidare il settore dal punto di vista della trasparenza e della fiducia."

L'annuncio arriva poco dopo che un alto funzionario della Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti ha messo in guardia gli utenti, sostenendo che non bisognerebbe fidarsi delle "Proof of Reserves" pubblicate dagli exchange stessi.

In un'intervista del 22 dicembre con il Wall Street Journal, Paul Munter – Acting Chief Accountant della SEC – ha affermato che i risultati di questi audit non sono necessariamente una prova del fatto che le società si trovino in una buona posizione finanziaria. Tali Proof of Reserves tendono infatti ad essere carenti di informazioni, e non consentono di determinare se l'azienda possieda o meno asset sufficienti per far fronte alle proprie passività.