L'analisi dei dati on-chain di Glassnode mostra che gli investitori di Bitcoin si stanno proteggendo dai rischi, per difendersi dagli aumenti dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve previsti per marzo.

L'ultima newsletter The Week On-Chain di Glassnode, pubblicata in data 14 febbraio, indica che in questo momento il trend più significativo in Bitcoin (BTC) è la struttura dei futures piatta fino a marzo. Ciò viene attribuito alla "incertezza degli investitori in merito all'impatto sull'economia di un dollaro più forte."

L'aumento dei tassi è già prezzato sui mercati spot, secondo il collaboratore di Cointelegraph Michaël van de Poppe, ma l'effetto a lungo termine non è ancora chiaro. Di conseguenza, Glassnode ha osservato che gli investitori stanno adottando misure per proteggersi dal rischio di ribasso:

"Sembra che gli investitori stiano riducendo le proprie leve e utilizzando mercati dei derivati ​​per coprire il rischio. Stanno comprando protezioni contro i ribassi, mantenendo un occhio attento ai rialzi dei tassi della Fed previsti per marzo."

Sebbene i dati mostrino chiaramente un'area piatta nella struttura dei future, questa suggerisce che gli investitori non si aspettano un significativo breakout rialzista entro la fine dell'anno. Il premium annualizzato dei futures è di appena il 6% al momento.

Il premium annualizzato indica quanto gli investitori sono disposti a pagare, in dollari, per il rischio di un contratto future. Un premium più alto indica una maggiore propensione al rischio.

L'analisi dei dati on-chain di Glassnode mostra che gli investitori di Bitcoin si stanno proteggendo dai rischi, così da poter contrastare l'aumento dei tassi d'interesse della Fed previsto per marzo.

Un'ulteriore prova della mancanza di fiducia da parte degli investitori è il lento ma costante deleveraging attraverso la chiusura volontaria di posizioni futures. Tale riduzione del rischio ha portato un declino dell'open interest complessivo dei futures, dal 2% all'1,76% del market cap totale delle crypto. Questo trend, spiega Glassnode, mostra "una preferenza per la protezione, leve finanziarie prudenti e un approccio cauto per contrastare le nuvole temporalesche all'orizzonte."

Tom Lee, managing partner di Fundstrat, concorda sul fatto che ci aspettano tempi duri per gli investimenti tradizionali. Durante un intervento alla CNBC ha spiegato che, a causa dell'inversione dei tassi d'interesse, "per i prossimi 10 anni è praticamente garantito che si perdono soldi investendo in obbligazioni. Sono quasi 60.000 miliardi dei 142.000 miliardi di dollari."

Lee ha tuttavia previsto che probabilmente molti dei 60.000 miliardi andranno in crypto, dove gli investitori possono ottenere rendimenti passivi spesso superiori a quelli delle obbligazioni:

"Penso che assisteremo a moltissimo capitale speculativo proveniente dalle obbligazioni. Prevedo che ci sarà una rotazione dalle obbligazioni che alla fine confluirà nelle criptovalute."

Continuano i deflussi dagli exchange

Nonostante i partecipanti al mercato stiano tentando di minimizzare i rischi prima dell'aumento dei tassi da parte della Fed, i deflussi di Bitcoin dagli exchange continuano a superare gli afflussi. Nelle ultime tre settimane, i deflussi netti hanno raggiunto un tasso di 42.900 BTC al mese: si tratta del maggior numero di BTC in uscita dallo scorso novembre, poco prima che il prezzo raggiungesse l'attuale massimo storico di circa 69.000$.

I detentori di Bitcoin a lungo termine, ovvero wallet che non spostano i propri BTC da almeno 156 giorni, possiedono attualmente 13,34 milioni di BTC: una cifra molto vicina ai massimi storici di ottobre 2021.

Bitcoin è attualmente in positivo del 4% rispetto a ieri: l'asset è quasi tornato sopra i 44.000$.