Quando a febbraio il fondatore di BarnBridge, Tyler Ward, ha deciso di cambiare la sua immagine del profilo, ha creato inavvertitamente una mania incentrata su NFT raffiguranti il meme Pepe the Frog che ha coinvolto diverse celebrità e la comunità DeFi generando oltre 60 milioni di dollari in vendite sulla piattaforma d’asta OpenSea.

Cointelegraph intervista Ward il 22 febbraio, dopo la vendita dei primi 20 "Non-Fungible Pepe" su un totale di 1.069, a un prezzo medio di 62.671$ ciascuno;

“Abbiamo venduto circa 20 Pepe per 1,3 milioni di dollari. Uno è stato comprato per 200.000$! Hanno partecipato un sacco di celebrità, come Diplo, le quali hanno deciso di fare parte del movimento. Tutti nelle crypto ne fanno parte.

Tutti i fondatori di protocolli DeFi, persino il papà di Vitalik, hanno partecipato. Dillon Francis, è un musicista piuttosto famoso negli USA, ci sta dando dentro su tutta questa roba. Non me l’aspettavo. Insomma, è davvero esploso in un week-end.”

Origini perse nelle nebbie del tempo

Il 12 febbraio, Ward ha chiesto al suo designer in-house di creare un’immagine raffigurante la rana Pepe nello stile a bassa risoluzione dei CryptoPunks per usarla come foto profilo su Twitter. Dopo aver ricevuto diversi esempi, li ha inviati ad amici tra cui il fondatore di Synthetix, Kain Warwick, e l’illustratore e collezionista d’arte Tim Pang.

Tutti mi dicono ‘devi farlo, è davvero divertente’,” racconta. Ovviamente, anche se Pepe è un meme molto apprezzato nella comunità crypto, in passato è anche stato associato a razzismo, sessismo e all’ideologia alt-right proveniente da 4chan. E questo fa infuriare Ward.

Siamo tutti abbastanza progressisti. La comunità di Ethereum non è alt-right, ma ci siamo davvero affezionati a questa rana,” spiega, aggiungendo: “Il passato di Pepe non è mai stato alt-right. Lo usavamo nelle crypto molto prima che lo facesse l’alt-right.

Nel suo listing su OpenSea, il progetto ha chiarito che l’obiettivo era cercare di riabilitare l’immagine della rana malinconica:

“Siamo qui per reclamare la comicità del meme attraverso il nostro amore condiviso per gli NFT... e per divertirci un po’.”

Ward spiega di essere stato ispirato dall’idea di Tyler Winklevoss, secondo cui Bitcoin è in realtà un social network che incoraggia milioni di persone a promuoverlo consentendo loro di trarre vantaggio dal suo valore:

“Ho pensato: qual è il modo migliore per convincere tutti che Pepe non è razzista? Se ne creiamo un gruppo e diamo loro un certo grado di valore, la gente li vorrà per più di una semplice immagine del profilo. Crea una scarsità digitale: di conseguenza ai proprietari importerà di ciò che possiedono e cercheranno di migliorare l’immagine che rappresenta. Incentriamo il movimento sul riprenderci Pepe.”

Pur non avendo un budget per il marketing e nemmeno il tempo per preparare un sito web, i Pepe NFT hanno assistito a un boom sui social media, con oltre 2.000 membri su Discord e 5.000 follower su Twitter.

“Ho iniziato questa cosa per scherzo. Volevo solo cambiare la mia immagine del profilo su Twitter. Ma il messaggio antirazzista mi ha davvero toccato perché a quanto pare non sono l’unico nelle crypto a cui piace Pepe, e pensavo fosse assurdo non poterlo usare per colpa di persone razziste.”

 

C’era solo un piccolo problema: Ward non sapeva che la rana avesse un creatore, o che la vita dell’artista Matt Furies fosse stata rovinata dall’utilizzo del meme da parte di membri dell’alt-right, come racconta il documentario Feels Good Man.

Lo ha scoperto soltanto quando Mike Novogratz di Galaxy Digital ha twittato dell’incredibile prezzo di vendita, ben 210.000$ (al tempo 110 ETH), di uno degli NFP (PepeIsLyfe #38). I produttori del documentario hanno commentato che il Pepe “imitazione” ha realizzato un guadagno quasi pari all’intero budget del film:

“Nel caso ci fossero dei dubbi... non è un Pepe ufficiale autorizzato. È piuttosto assurdo che un .jpg imitazione venga venduto per il costo di produzione di un intero documentario sul vero meme.”

L’account Twitter di Non-Fungible Pepe ha subito annunciato l’interruzione delle vendite, mentre il team cercava in tutti i modi di contattare Furie per ottenere la sua benedizione. Questa benedizione non è stata concessa:

“Gli ho chiesto se voleva partecipare e mi ha risposto ‘no, non voglio e non voglio che usi Pepe’. Quindi, invece di escogitare come massimizzare i profitti, ho rimborsato le vendite alle persone che l’hanno richiesto e ho fatto quello che Matt mi ha chiesto di fare.”

Nel giro di qualche giorno, avevano rimborsato l’80% degli 1,8 milioni di dollari in WETH ricevuti dalle aste.

Ward crede che, dal punto di vista legale, il progetto aveva una base solida:

“Non credo che la posizione legale di Matt regga molto, ma si trattava del mio rispetto nei suoi confronti come artista e per l’inferno che Pepe gli ha fatto passare.

In fin dei conti, dopo tutto quello che ho scoperto da quando ho avviato il progetto, di come questa rana ha reso la sua vita un inferno... se l’avessi saputo prima non l’avrei fatto.”

In seguito il progetto si è trasformato in Non-Fungible Universe, con 69 personaggi originali e una valuta propria chiamata KEK.

Il passato di Pepe

La vita di Pepe the Frog ha avuto un inizio abbastanza innocente, con la serie a fumetti “Boy’s Club” pubblicata da Furies nel 2005 sulla sua pagina MySpace.

Da allora, diversi meme raffiguranti Pepe si sono diffusi su MySpace, Tumblr e 4chan. Nell’arco dei nove anni successivi, la popolarità della rana è cresciuta al punto che alcuni influencer creavano video truccandosi da Pepe e popstar mainstream come Katy Perry e Nicky Minaj twittavano il meme.

Stando al The Daily Beast, nel 2015 l’armata anonima di uno dei forum più bizzarri di 4chan, /R9k/, ha deciso di rivendicare Pepe creando meme provocatori, raffiguranti soggetti “ironicamente” razzisti, omofobi e antisemiti. Un membro del forum conosciuto su Twitter come “JaredTSwift” ha spiegato alla testata: “In pratica abbiamo mischiato Pepe con propaganda Nazi, ecc. Abbiamo creato questo legame.

Lo scherzo si è fatto sempre meno ironico durante la campagna per la presidenza di Donald Trump, quando Pepe è diventato la mascotte di MAGA e dei nazionalisti bianchi. Ricordate il meme “punch a nazi”? È nato quando Richard Spencer, una figura di spicco dell’alt-right, ha ricevuto un pugno in faccia in diretta televisiva mentre cercava di spiegare il significato della sua spilla raffigurante Pepe. Nello stesso anno, la Anti-Defamation League ha classificato Pepe come un simbolo d’odio, pur specificando esplicitamente:

“La maggior parte degli usi di Pepe the Frog sono stati, e continuano ad essere, non intolleranti.”

La ADL ha lanciato la campagna #savepepe con il creatore Matt Furie, che ha annunciato:

“In quanto creatore di Pepe, denuncio le appropriazioni illegali e ripugnanti del personaggio da gruppi razzisti ed estremisti. La vera natura di Pepe, come raccontata nel mio fumetto, ‘Boys Club,’ celebra pace solidarietà e divertimento. Ho intenzione di reclamare la rana dalle forze dell’odio.”

I Rare Pepe erano gli originali NFT

4chan ha contribuito anche alla nascita dei Rare Pepe, essenzialmente gli originali NFT. Questa storia trae le sue origini da una battuta del 2015 su un bambino autistico che scambiava "Good Boy Points" per nugget di pollo. In seguito, lo scenario si trasformò nello scambio di Rare Pepe per nugget, portando al concetto secondo cui i Pepe rari avessero più valore.

Questo ha ispirato alcuni a creare token unici sulla piattaforma Counterparty per rappresentare la proprietà delle figurine collezionabili Rare Pepe, comprate e vendute per PepeCash. Curiosamente, vennero introdotte delle regole per garantire che i contenuti fossero originali e non legati a temi alt-right, nazi o pro-Donald Trump.

In quel periodo, il trader di Pepe Django Bates ha spiegato a Daily Dot:

“La maggior parte della comunità non pensa che Pepe sia una cosa dell’alt-right. Qualcuno (come me) crede che dovremmo rendere di nuovo grande Pepe e liberarlo da questa connotazione. Inoltre, dovete rendervi conto che lo status di Pepe come simbolo di odio e razzismo nell’alt-right è solo una cosa nordamericana. Il resto del mondo non vede Pepe in questo contesto.”

Rare Pepe Wallet è stato creato come una piattaforma per scambiare i token, fenomeno culminato nel 2018 con un’asta dal vivo che ha visto un Homer Pepe venduto per circa 38.500$ in Pepe Cash. In un interessante seguito, il 1° marzo il proprietario Peter Lamborghini ha rivenduto l’opera per 205 ETH, quasi 300.000$.

“Una notizia dal mondo dell’arte: il prestigioso “rarest pepe” è stato venduto per 205 ETH (circa 295.000 USD) stando a quanto riferito dal suo proprietario.”

L’esercito di rane di Chainlink

Il collegamento tra Chainlink e Pepe è dovuta a /biz/, una sezione di 4chan dedicata al mondo della finanza e delle criptovalute, anch'essa caratterizzata da un ampio uso di mese. È qui che un profeta/insider, denominato Assblaster, ha offerto suggerimenti e indizi su LINK nei primi giorni del progetto, affermando di essere sotto NDA e distribuendo grandi quantità di informazioni sul progetto.

Quando Chainlink iniziò a vedere buone performance diventò una sorta di culto su 4chan, e 4chan ama Pepe the Frog quindi è avvenuta questa fusione,” racconta Ward. “Molti di quelli che parlavano di Chainlink pubblicavano messaggi associati a immagini di Pepe, ed è così che si sono intrecciati.

Il LINK Marine Albert Nazarov, che dedica quattro ore al giorno a informarsi e twittare su Chainlink, ha scoperto il progetto su 4chan.

Cose come razzismo, sessismo, ecc. sono prevalenti,” ammette. “Ma ironicamente, 4chan è praticamente un crogiolo di pensieri grezzi, i migliori ed equilibrati arrivano in cima. Lì dentro quasi tutto è permesso, e allena il cervello a decifrare le informazioni valide dalle cose negative.

Nazarov spiega che a un certo punto Pepe era diventato “un’immagine negativa,” quindi la comunità ha cercato di prenderne le distanze travestendosi da “gentiluomini LINK in giacca e cravatta, ecc.” Tuttavia, Pepe resta più efficace.

Il potere principale di Pepe è la relazionabilità,” afferma, osservando che il personaggio è abbastanza umanoide da esprimere emozioni ma al tempo stesso sufficientemente cartoonesco e astratto da creare ottimi meme. E gli ottimi meme hanno contribuito a potenziare Chainlink:

“A mio avviso non ha più connotazioni con la alt-right. Gli oracoli e il middleware decentralizzato non sono molto attraenti, è tema piuttosto complesso. Ma un meme su Pepe diffonde lo stesso messaggio a un pubblico più ampio. Fondamentalmente, è la distillazione di conoscenza in una forma relazionabile. Un bambino di cinque anni potrebbe comprendere LINK attraverso un meme.”

Kain Warwick, il fondatore di Synthetix che per un po’ ha scelto un Non-Fungible Pepe come immagine del profilo, sostiene di non rilevare nessuna traccia di pensiero alt-right tra le fila dell’esercito di rane:

“Sono tutti meme su Chainlink, sono molto incentrati su Chainlink. E non credo ci sia un particolare tipo di tendenza all’alt-right nella comunità di Chainlink.”

Tuttavia, aggiunge che c’è stato un lungo dibattito sul canale Discord di Synthetix in merito all’uso di Pepe sui social media, giungendo alla conclusione che la comunità crypto è riuscita a rivendicare la rana.

“Credo ci sia una sorta di cooptazione di queste immagini per riutilizzarle come meme crypto. Personalmente sono un fan di questa idea. Il meme di Pepe è stato cooptato dalla alt-right, quindi credo che il recupero da parte di un altro gruppo e l’uso in contesti differenti sia un modo potente di ostacolare questo genere di cose.”