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Fallimento di FTX? Le criptovalute sono sopravvissute a molto peggio!

Secondo un ricercatore di Chainalysis, il collasso di FTX avrà un impatto molto minore sull'ecosistema crypto rispetto alla caduta di Mt. Gox nel 2014

Fallimento di FTX? Le criptovalute sono sopravvissute a molto peggio!
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La società di analisi blockchain Chainalysis ha comparato il collasso di Mt. Gox con quello di FTX, per determinare quale sarà l'impatto sull'ecosistema nei prossimi anni. L'azienda è arrivata alla conclusione che FTX rappresentava una parte relativamente piccola dell'industria crypto rispetto a Mt. Gox, e che pertanto il settore si riprenderà.

Su Twitter, il ricercatore di Chainalysis Eric Jardine ha innanzitutto confrontato il market share delle due aziende: nei dodici mesi precedenti al suo collasso nel 2014, Mt. Gox rappresentava circa il 46% di tutti gli afflussi verso gli exchange di criptovalute, mentre FTX soltanto il 13%.

Inoltre, nel 2014 gli exchange centralizzati (CEX) erano le uniche piattaforme dove poter acquistare e vendere criptovalute; nel 2022 una percentuale significativa di tali volumi – quasi la metà – è stata invece conquistata dagli exchange decentralizzati (DEX), come Curve e Uniswap.

Afflussi verso CEX e DEX, dal 2013 al 2022. Fonte: Chainalysis

Jardine sottolinea tuttavia che FTX stava gradualmente conquistando quote di mercato, mentre Mt. Gox stava attraversando un momento di declino:

"Mt. Gox stava lentamente diventando un exchange fra tanti, durante un periodo di crescita per l'intera categoria: rappresentava una fetta minore di una torta più grande. Al contrario, FTX stava prendendo una fetta maggiore di una torta in contrazione: stava sconfiggendo gli altri exchange, nonostante i volumi in calo."

Nonostante ciò, Mt. Gox rappresentava "il principale pilastro dei CEX, in un periodo in cui gli exchange centralizzato dominavano il mercato"; in altre parole, rappresentava una parte molto più grande dell'ecosistema crypto al momento del crollo rispetto a FTX.

Jardine ha quindi esaminato la ripresa dell'industria delle criptovalute dopo la caduta di Mt. Gox, scoprendo che i volumi on-chain sono rimasti stagnanti per circa un anno, per poi riprendersi rapidamente.

Nel febbraio del 2014, Mt. Gox ha sospeso le attività di trading, chiuso il suo sito web e presentato istanza di fallimento, in seguito ad un attacco hacker che ha causato il furto di ben 850.000 Bitcoin (BTC). Ad oggi, i clienti danneggiati non hanno ancora ottenuto alcun risarcimento. Ma lo scorso mese, il curatore fallimentare di Mt. Gox ha annunciato che i creditori avranno tempo fino al 10 gennaio 2023 per selezionare un metodo di rimborso: all'azienda rimangono circa 150.000 BTC.

Afflussi mensili prima e dopo il collasso di Mt. Gox. Fonte: Chainalysis

Jardine ritiene che, sebbene ci siano altri fattori da prendere in considerazione, come il fatto che Sam Bankman-Fried fosse una figura pubblica molto nota nella community, "questa comparazione dovrebbe dare ottimismo al settore. [...] Non c'è motivo di credere che il settore non possa riprendersi da questo incidente, più forte che mai."