Nonostante i numerosi ostacoli che l'economia globale ha dovuto affrontare da inizio anno ad oggi, le criptovalute non sono state utilizzate come bene rifugio, ha dichiarato un esperto.
Negli ultimi mesi il mondo ha assistito ad una serie di eventi destabilizzanti per i mercati, come incertezza riguardo alle politiche economiche, tensioni geopolitiche e la più recente epidemia di coronavirus. Si prevedeva pertanto che gli investitori, per far fronte ad una potenziale crisi globale, si sarebbero rivolti a Bitcoin (BTC) e alle altre valute digitali.
Harvey mette in dubbio le capacità delle criptovalute
Campbell Harvey, professore d'economia internazionale presso la Duke University, crede tuttavia che le criptovalute abbiano fallito miseramente nel loro presunto compito di bene rifugio:
"Quando si inizia a parlare di beni rifugio... è difficile definire le criptovalute dei beni rifugio, perché non è affatto ovvio che lo siano davvero."
Secondo Harvey, gran parte del valore attualmente attribuito alle criptovalute è di natura prettamente speculativa. A tal proposito, Harvey ha fatto riferimento al recente crollo dei mercati azionari e alla conseguente contrazione dei prezzi delle criptovalute:
"Se queste criptovalute fossero davvero beni sicuri, ti aspetteresti che il loro valore non cambi in alcun modo o persino aumenti. Ma non è assolutamente quel che è successo.
Le criptovalute sono crollate, con contrazioni spesso superiori al 10%. In particolari situazioni di grande stress, dove la gente si rende conto della presenza di potenziali rischi sistemici, i mercati azionari crollano e gli investitori cercano riparo nei beni rifugio.
Ma non hanno cercato riparo nelle crypto, bensì nelle obbligazioni statunitensi a dieci anni."
"Siamo già in una recessione"
Harvey ha poi discusso della curva di rendimento invertita, che a suo parere precede sempre una recessione. In un periodo di crisi economica gli investitori rimuoveranno gli asset più rischiosi dal proprio portfolio, e pertanto liquideranno le criptovalute:
"Ci troviamo già in una situazione di lenta crescita, siamo diretti verso quella che potrebbe essere una lieve recessione o un rallentamento. In molte città, in molti Paesi l'attività economia si è sostanzialmente bloccata. Potremmo dire che siamo già in una recessione."