Tra Elon Musk e BitMEX sembra essere in atto una vera e propria corsa allo spazio del 21° secolo, visto che entrambi hanno promesso che lanceranno per primi la loro rispettiva crypto sulla luna.

Il 4 giugno, il noto exchange di derivati crypto BitMEX ha annunciato che avrebbe supportato la società di robotica spaziale, Astrobotic Technology, nella sua missione di mandare il primo lander commerciale sulla luna nel quarto trimestre del 2020.

La missione mira a essere il primo evento in cui "una società privata alla guida di una coalizione formata da governo, università, industria e partner internazionali raggiunge la superficie lunare", e BitMEX ha deciso di cogliere l'occasione per far arrivare un token fisico di Bitcoin (BTC) sulla superficie lunare. Riferendosi a Musk come al "protagonista di Dogecoin", BitMEX ha commentato:

"Non abbiamo nulla contro il denaro canino. Abbiamo solo pensato che sarebbe stata una buona far arrivare Bitcoin per primo sulla luna."

L'annuncio fa seguito alla notizia di inizio maggio diffusa da Elon Musk, secondo cui DOGE sarebbe stata la prima criptovaluta a raggiungere l'orbita lunare il prossimo anno: Dogecoin finanzierà il carico di uno dei razzi che SpaceX manderà sulla luna.

Musk ha risposto alle nuove ambizioni astronomiche di BitMEX su Twitter, proclamando: "Che la nuova corsa allo spazio abbia inizio!"

Le risposte al tweet di Elon da parte dei suoi fan si sono fatte sentire forti e chiare, con l’augurio che sia DOGE a vincere questa gara. Tuttavia non sono mancati commenti più aspri, secondo cui al momento sulla Terra ci sarebbero problemi più urgenti, rispetto a quale token sarà il primo a entrare nell'orbita di un altro corpo celeste:

"Potremmo occuparci dei problemi qui sulla Terra prima di buttarci nello spazio, mentre i senzatetto dormono per strada e la classe media fa fatica a tirare avanti?

Che hai in testa? Prova a guardarti attorno."

Sebbene l'iniziativa "Dogecoin sulla luna" abbia rapidamente catturato l’attenzione del grande pubblico, in realtà Musk non è stato il primo a ideare la possibilità di portare le criptovalute al di fuori dell'orbita terrestre.

Il primo ad aver aperto la strada all'uso di satelliti crypto è stato Blockstream, che ha lanciato dei satelliti per trasmettere transazioni in Bitcoin dallo spazio nell'agosto 2017.

Nell'agosto 2020, Robonomics e Kusama hanno annunciato un ambizioso piano per sviluppare "un'architettura interplanetaria" in grado di trasmettere dati tra Marte e la Terra utilizzando la rete Kusama.

CryptoSat ha descritto, in un whitepaper del novembre 2017, l’idea alla base del suo ambizioso piano di lanciare un nano satellite delle dimensioni di una tazza di caffè nello spazio. Il satellite dovrebbe operare dall’orbita come modulo crittografico isolato. Il team prevede di dare una dimostrazione del programma con un lancio che avverrà quest'anno, per poi inviare in orbita un'intera costellazione di CryptoSats in un secondo momento.

Analogamente, Spacechain è stato lanciato nel 2017 e ha già distribuito con successo dei nodi in orbita. Il 3 giugno 2021, il progetto ha annunciato che il suo carico multisig di Ethereum, destinato all'installazione sulla International Space Station, era stato lanciato a bordo di un razzo SpaceX.