Elon Musk ha annunciato le sue dimissioni dall'incarico di "zar dei tagli ai costi" della Casa Bianca, ammettendo che ridurre posti di lavoro e programmi federali si è rivelato più difficile del previsto.

In qualità di Special Government Employee a capo del Department of Government Efficiency (DOGE), Musk poteva rimanere in carica al massimo per 130 giorni, un termine che scadeva il 30 maggio. Il miliardario ha confermato l’addio il 29 maggio con un post su X, ringraziando il presidente Donald Trump per l’opportunità di combattere gli sprechi. Un funzionario della Casa Bianca ha precisato a Reuters che il suo congedo sarebbe iniziato "stanotte".

Durante un'intervista con il Washington Post del 27 maggio, Musk aveva definito la burocrazia federale "molto peggiore del previsto", aggiungendo che tentare di ridurre la spesa federale "è stata una battaglia impossibile". In un'altra dichiarazione ha criticato il maxi-pacchetto di agevolazioni fiscali approvato il 22 maggio dai repubblicani alla Camera, sostenendo che aumenterà il deficit e ostacolerà il lavoro del DOGE.

Il "DOGE", che prende il nome dalla criptovaluta Dogecoin, afferma di aver salvato i contribuenti 175 miliardi di dollari dal ritorno di Trump alla Casa Bianca il 20 gennaio. Una cifra fortemente contestata da diverse testate giornalistiche, che riportano come i dati siano esagerati o del tutto errati.

I risparmi dichiarati dal progetto rappresentano solo l'8,5% dell'obiettivo iniziale di Musk di tagliare 2.000 miliardi di dollari dal bilancio federale. Un target successivamente ridimensionato a 150 miliardi di dollari.

Secondo Reuters, il DOGE ha ridotto il numero di dipendenti federali di quasi il 12% (260.000 persone), attraverso licenziamenti, incentivi all'uscita e offerte di prepensionamento.

Nonostante le critiche, Musk ha dichiarato su X che la missione del DOGE "si rafforzerà col tempo, divenendo pratica comune in tutto il governo".

Fonte: Elon Musk

Un giudice federale ha recentemente autorizzato una causa contro Musk e il DOGE, accusati di esercitare illegalmente il proprio potere sulle operazioni governative.

La causa, presentata da 14 stati federali, sostiene che Musk e il DOGE abbiano violato la Costituzione accedendo illegalmente ai sistemi dati governativi, licenziando dipendenti e annullando contratti presso agenzie federali.