I governi di tutto il mondo dovranno compiere delle scelte molto difficili: regolamentare eccessivamente il settore delle criptovalute e in tal modo frenare un'innovazione che potrebbe apportare enormi benefici all'economia, oppure promuovere lo sviluppo di questa industria con il rischio che un giorno le monete digitali possano sostituire il denaro tradizionale.
In questo momento l'Unione Europea appare fortemente incerta su Libra, la criptovaluta di Facebook il cui lancio è previsto per quest'anno.
Stando ad un promemoria rilasciato in data 19 febbraio dal Vicepresidente Esecutivo Dombrovskis per conto della Commissione Europea, la Libra Association non ha risposto in maniera esaustiva ad alcune delle domande poste dell'Unione Europea: di conseguenza, le informazioni fornite da Facebook "rimangono insufficienti per determinare la reale natura di Libra e, di conseguenza, il suo rapporto con la legge dell'Unione Europea."
Al tempo stesso Dombrovskis ha affermato che la Commissione è "disposta ad agire rapidamente" per sfruttare il potenziale delle criptovalute, introducendo se necessario nuove regolamentazioni e sistemi di controllo.
Anche gli Stati Uniti sono incerti su Libra
Il 13 ottobre dello scorso anno, il CEO di Facebook Mark Zuckerberg ha discusso di Libra dinanzi al Comitato per i Servizi Finanziari della Camera dei Rappresentanti. Al tempo i legislatori statunitensi avevano espresso timori simili a quelli della Commissione Europea, evidenziando che alcune delle risposte di Zuckerberg risultavano eccessivamente vaghe.
Gli organi governativi sia dell'Unione Europea che degli Stati Uniti stanno lavorando duramente per comprendere le criptovalute. A tal proposito la Commissione Europea ha lanciato una consultazione pubblica, disponibile fino al 19 marzo; l'Internal Revenue Service statunitense terrà invece un incontro dedicato esclusivamente al settore delle criptovalute, previsto per il 3 marzo.