Bruno Le Maire, Ministro francese delle Finanze, ha affermato che l'Europa dovrebbe prendere seriamente in considerazione il lancio di una "valuta digitale pubblica", che possa sfidare il progetto Libra di Facebook.

Le Maire propone 'EuroCoin'?

A Helsinki, durante un incontro fra i vari ministri delle finanze dell'Unione Europea, Le Maire ha svelato che pianifica di proporre la realizzazione un euro digitale. Ha inoltre ribadito i propri timori su Libra, in quanto questa criptovaluta rappresenta un potenziale rischio per i consumatori, la stabilità finanziaria e persino "la sovranità degli Stati europei".

L'uomo ha poi sottolineato che l'Unione Europea deve rivedere il proprio approccio alla regolamentazione delle criptovalute. A suo parere lo stato corrente di profonda incertezza, nel quale i legislatori continuano a discutere se regolare le criptovalute come beni azionari, valute o servizi di pagamento, dovrà essere risolto tramite l'introduzione di una struttura normativa robusta e comune a tutti gli Stati membri.

A proposito di questa incertezza normativa, un rappresentante della Commissione Europea ha inoltre spiegato:

"Prendendo in esame le informazioni pubblicamente disponibili su Libra, al momento non è possibile affermare con certezza quali leggi europee si applicano a questo prodotto."

La Francia si opporrà allo sviluppo di Libra in Europa

Recentemente Le Maire si è scagliato contro il progetto Libra, affermando che si opporrà al lancio della criptovaluta di Facebook in Europa:

"Tutti i timori legati a Libra non vanno presi alla leggera. Pertanto lo dirò in maniera estremamente chiara: nelle condizioni attuali, non possiamo autorizzare lo sviluppo di Libra sul suolo europeo."

A giugno di quest'anno, durante un'intervista condotta sulla trasmissione radiofonica Europe 1, Le Maire aveva affermato che la criptovaluta di Facebook "non può e non deve" diventare una moneta sovrana. A suo parere infatti Libra sfida la sovranità dei governi, in quanto possiede attributi che "dovrebbero rimanere nelle mani degli Stati e non passare ad aziende private, che rispondono ad interessi privati."