La Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF), l'organo di regolamentazione finanziaria del Lussemburgo, ha individuato un'altra società non regolamentata operante nel settore delle criptovalute.

L'azienda in questione si chiama Crypto Bull, e opera tramite il sito web crypto-bull.io. Pare che la compagnia abbia sede in Lussemburgo, ma non possiede i permessi necessari per offrire servizi basati su criptovalute nel Paese. In particolare, l'avviso della CSSF recita:

"La CSSF informa il pubblico che a questa entità non è stata concessa alcuna autorizzazione per fornire servizi di investimento, o qualsiasi altra tipologia di servizio finanziario, in Lussemburgo."

Uno schema Ponzi?

Stando a quanto riportato sul sito web dell'azienda, Crypto Bull sarebbe una piattaforma "affidabile e orientata alla tecnologia" per il trading di criptovalute. Inoltre, nonostante l'azienda sostenga di avere sede in Lussemburgo ("2, Place de Paris, 2314 Luxembourg"), stranamente i numeri di telefono presenti sul sito appartengono ad entità nel Regno Unito, in Spagna e in Russia.

Il dominio è stato registrato nel febbraio dello scorso anno, e pertanto Crypto Bull potrebbe già aver ingannato parecchi investitori. Alcune recensioni in rete sostengono infatti che non si tratta di una reale piattaforma d'investimento, ma piuttosto di uno schema Ponzi; altre affermano che Crypto Bull sia già stata identificata come truffa dalle autorità di Italia e Spagna.

Il Lussemburgo è favorevole alle crypto

Il Lussemburgo è molto favorevole all'industria delle criptovalute: il Paese ospita infatti svariati exchange molto importanti, fra i quali anche Bitstamp. La CSSF, che si occupa anche di regolamentare le aziende crypto del Lussemburgo, aveva fornito una licenza a Bitstamp già nel lontano 2016.

Il governo del Lussemburgo considera le criptovalute "asset immateriali", e pertanto non soggetti ad alcuna imposta fino a che non vengono scambiati per denaro tradizionale. 

Nella loro missione di supportare lo sviluppo dell'ecosistema crypto locale, le autorità del Lussemburgo controllano attentamente il mercato alla ricerca di potenziali truffatori e schemi fraudolenti. A settembre dello scorso anno, la CSSF ha identificato un sito web clone che fingeva di essere BitPay al fine di rubare i dati privati degli utenti. Precedentemente l'organo di regolamentazione aveva lanciato un avviso contro Cryptominingoptionsignal, un'altra entità che operava nel Paese senza alcuna licenza.