Anthony "Pomp" Pompliano, fondatore di Morgan Creek, ritiene che il tentativo della Federal Reserve di controllare l'inflazione si concluderà in maniera disastrosa... a vantaggio di Bitcoin.

In questo momento la Fed sta lavorando a una revisione annuale delle proprie politiche: pare che l'istituzione non pianifichi di incrementare i propri tassi d'interesse fino a che l'inflazione non raggiungerà il 2%. In una lettera del 5 agosto, dal titolo "The Wizards of The Federal Reserve", Pompliano ha dichiarato che la volontà della Fed di incrementare l'inflazione finirà male.

Il fondatore di Morgan Creek ha spiegato che la natura stessa dell'economia statunitense la rende "quasi impossibile da manipolare con un controllo leggero". Inoltre, negli anni la banca centrale non è quasi mai riuscita a raggiungere i target d'inflazione prefissati.

A suo parere è pertanto possibile che la Federal Reserve superi il proprio target d'inflazione, peggiorando ulteriormente l'economia:

"Se ciò dovesse accadere, la Federal Reserve accelererebbe l'inflazione nel momento esatto in cui dovrebbe tenerla sotto controllo. Vorrei poter sostenere che questo scenario sembra del tutto improbabile, ma penso che accadrà proprio questo."

Tutto tranne il dollaro

Pompliano ha consigliato agli investitori di non accumulare contanti, in quanto l'operato della Fed causerà una forte svalutazione del dollaro. A luglio lo U.S. Dollar Index dell'ICE, che misura le prestazioni della valuta statunitense rispetto ai suoi 6 principali avversari, è crollato del 3,9%: da 97,2 a 93,3.

In particolare, Pompliano ha dichiarato:

"La mia previsione è che i prezzi di immobili, oro, titoli azionari e Bitcoin cresceranno molto più di quanto non abbiano già fatto. Bitcoin sarà il principale vincitore in questa situazione, dato che si tratta dell'asset più volatile."

Stati Uniti: prezzi in aumento durante la pandemia

Sebbene al momento il tasso d'inflazione ufficiale sia di circa l'1%, i prezzi per i consumatori negli Stati Uniti sono già in aumento. Secondo uno studio condotto dal Bureau of Economic Analysis, tra febbraio e giugno il prezzo della carne è cresciuto di quasi l'11%; soprattutto quello della carne bovina, che ha subito un incremento del 20%.

Questo aumento dei prezzi arriva in un momento molto difficile per milioni di cittadini statunitensi, dato che il 31 luglio il governo ha tagliato il sussidio settimanale di 600$ per i disoccupati: ciò significa che nel mese di agosto oltre 30 milioni di americani otterranno dallo Stato soltanto 1.284$ invece di 3.684$.