Power Finance, società di servizi finanziari con sede in Nuova Zelanda, ha intenzione di lanciare ciò che definisce la “prima” versione digitale del dollaro neozelandese. Programmata per i primi mesi dell’anno prossimo, la valuta digitale utilizzerò tecnologia a registro distribuito.

Tuttavia, il “Power Dollar” non è appoggiato dal governo, ed è più simile a una stablecoin come Tether che a un autentico dollaro digitale. La sua creazione è privata e sarà garantito con un rapporto 1:1 da dollari neozelandesi detenuti da Inland Revenue attraverso il suo sistema di pooling fiscale.

La compagnia è capitanata da Dave Corbett, ex partner presso PwC per il settore bancario e i mercati dei capitali, ed è sostenuta tra gli altri dalla società di investimenti inglese Centrality Ventures.

Utilizzando DLT combinata a tecnologie di identità intelligenti, tutti i possessori della valuta verranno verificati e le loro transazioni registrate, aiutando a prevenire il riciclaggio di denaro e le frodi. Corbett ha affermato che la nuova criptovaluta è stata sviluppata per operare in conformità con le attuali regolamentazioni:

“Parlo con la Reserve Bank ogni due settimane. Si può dire che hanno appoggiato quello che stiamo facendo, ma stiamo ampliando la loro visione sul futuro del sistema bancario.”

In risposta al commento di Corbett, secondo cui il dollaro digitale avrebbe una “garanzia sovrana,” sia la Reserve Bank of New Zealand, o RBNZ, e IR hanno sottolineato di non aver stretto partnership con la società. Un portavoce di Inland Revenue ha commentato che IR non è responsabile della regolamentazione di società finanziarie, aggiungendo:

“Inland Revenue non ha una collaborazione con Power Finance su questo progetto, né abbiamo sostenuto che abbia una ‘garanzia sovrana’.”

Dopo l’emissione della moneta, la compagnia lavorerà per ottenere una licenza bancaria dalla RBNZ, e se avrà successo, inizierà a sottoscrivere “partner” per lanciare servizi bancari disponibili al di fuori del sistema bancario tradizionale, ha spiegato Corbett.

Il nostro piano è applicare questa licenza bancaria alla piattaforma, in modo che i nostri partner possano tecnicamente operare come banche,” ha affermato, aggiungendo che la valuta potrebbe costituire un precedente importante per la RBNZ:

“È un ottimo modo per realizzare un esperimento su ampia scala in Nuova Zelanda, e potrebbe essere la prova che incoraggia la RBNZ a procedere e creare una valuta digitale propria.”

Le banche centrali di tutto il mondo stanno osservando attentamente le valute digitali, e anche la RBNZ ha avviato un programma per studiare il futuro del sistema monetario nel paese.

La Nuova Zelanda ha accolto con favore l’uso della blockchain e delle criptovaluta sin dal 2014, quando la RBNZ ha descritto Bitcoin come un vero concorrente del denaro contante. Più recentemente, a luglio 2019 la piccola nazione è diventata uno dei primi paesi a legalizzare Bitcoin come una forma di reddito. A febbraio di quest’anno, l’autorità fiscale del paese ha proposto di escludere le crypto da alcune tasse per promuoverne la crescita.