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Le criptovalute non andrebbero regolamentate in maniera diretta, afferma "Monsieur Bitcoin"

Jean-Pierre Landau, funzionario statale francese soprannominato "Monsieur Bitcoin", ha recentemente rilasciato un resoconto nel quale sconsiglia di regolamentare le criptovalute in maniera eccessiva.

Le criptovalute non andrebbero regolamentate in maniera diretta, afferma "Monsieur Bitcoin"
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Jean-Pierre Landau, celebre funzionario statale e studioso francese, ha recentemente rilasciato un resoconto sulle criptovalute, nel quale afferma che regolamentare questa tecnologia in maniera diretta non è "né desiderabile né necessario".

Soprannominato "Monsieur Bitcoin" dalla comunità, Landau compara innovazioni tecnologiche e finanziarie, arrivando a conclusioni che potrebbero sorprendere alcuni membri dell'industria: a suo parere infatti l'eccessiva regolamentazione delle criptovalute rappresenterebbe "un triplice pericolo".

"La regolamentazione diretta non è desiderabile, in quanto ci costringerebbe a definire, classificare e di conseguenza soffocare oggetti essenzialmente fluidi e ancora indeterminati", scrive l'uomo in una sezione del documento dedicata alle criptovalute. Continua poi affermando:

"Il pericolo è triplice: congelare la rapida evoluzione della tecnologia, non riuscire a comprendere la reale natura dell'oggetto che si desidera regolamentare, e spingere l'innovazione verso l'elusione delle regolamentazioni. Al contrario, le normative dovrebbero essere neutrali da un punto di vista tecnologico: a tale fine, bisognerebbe disciplinare i soggetti, non il prodotto stesso".

Il resoconto contiene inoltre numerosi esempi di diversificazione tra innovazione tecnologica e finanziaria. In particolare, per quanto riguarda quest'ultima Landau preferisce adottare un atteggiamento cauto.

"È necessario scindere innovazione tecnologia, che dovrebbe essere incoraggiata e stimolata, dall'innovazione monetaria e finanziaria, che dovrebbe invece essere esaminata con estrema prudenza", scrive Landau.

"Nella fase corrente, l'approccio corretto sarebbe quello di lasciare che le criptovalute, e l'innovazione che queste porterebbero, si sviluppino nel reame virtuale da esse occupato, tentando di evitare e confinare qualsiasi contagio".