L'Autorité des Marchés Financiers (AMF), l'ente francese di regolamentazione dei mercati finanziari, ha annunciato in un comunicato stampa che avrebbe bloccato 15 siti dedicati a criptovalute ed investimenti nel settore.

Nel comunicato, l'organo normativo spiega che le aziende messe al bando hanno tentato di aggirare la legge "Sapin II", che si occupa di regolamentare gli annunci di criptovalute.

“Le proposte d'investimento che ribadiscono la possibilità di rendimenti finanziari o simili effetti economici sono ora soggette ad un controllo a priori da parte della AMF. Pertanto, nessuna offerta di questo genere può essere pubblicizzata in Francia senza prima ottenere dalla AMF un numero di registrazione."

Il comunicato stampa elenca 15 aziende responsabili di reato, che hanno continuato a pubblicizzare e commercializzare i propri servizi d'investimento verso il pubblico francese a dispetto delle nuove regolamentazioni. La lista contiene anche aziende che hanno offerto illegalmente opportunità d'investimento in beni come metalli rari, vino e diamanti.

Il comunicato ricorda poi ai consumatori che "nessun materiale pubblicitario dovrebbe far trascurare il fatto che a grossi profitti equivalgono spesso grossi rischi". Consiglia poi ai consumatori di compiere le debite ricerche prima di effettuare un investimento, così da scoprire quante più informazioni possibili sulla compagnia o sull'intermediario, e di investire solo in prodotti che si riescono a comprendere.

Il governo francese è parecchio diffidente nei confronti delle criptovalute. A dicembre dello scorso anno, Francois Villeroy de Galhau, Direttore della Banca di Francia, ha distribuito un avviso per mettere in guardia i cittadini sui rischi degli investimenti in Bitcoin.

A gennaio, il Ministro dell'Economia Bruno Le Maire scelse Jean-Pierre Landau, riconosciuto critico del Bitcoin, per guidare un'unità operativa che si occupasse di approfondire il tema delle regolamentazioni nel settore delle criptovalute. Landau ha definito i Bitcoin i "tulipani dei tempi moderni", facendo riferimento alla "Bolla dei Tulipani" del XVII secolo.