Il disegno di legge draconiano introdotto dall’ex ministro delle finanze Subhash Chandra Garg nel 2019 per imporre un divieto sull’uso delle criptovalute in India tormenta ancora oggi gli appassionati e gli imprenditori crypto nel paese.
I report di Bloomberg e dell’emittente locale Economic Times in merito all’ulteriore sviluppo della normativa e alla sua possibile introduzione hanno causato un nuovo panico e una rinnovata agitazione nella comunità crypto.
Questi report hanno sempre citato “figure vicine agli sviluppi,” secondo cui il decreto verrà discusso a breve dal consiglio federale prima di essere portato alla considerazione del parlamento. Sembra però che le stesse dichiarazioni siano in circolazione da inizio giugno.
Senza alcuna informazione aggiuntiva, questi report lasciano intendere un’alta probabilità dell’introduzione di un divieto sulle criptovalute in India.
Tuttavia, l’incertezza sul disegno di legge è ancora uguale a quella di un anno fa. L’unico cambiamento, anch’esso a favore del settore crypto indiano, sembra essere avvenuto a marzo, quando la Corte Suprema ha annullato il provvedimento della Reserve Bank of India che vietava alle istituzioni finanziarie di collaborare con società crypto e trader di criptovalute.
Subramanian Swamy, esponente del partito di maggioranza del Rajya Sabha, la camera alta del parlamento indiano, ha commentato l’annullamento del divieto twittando “la Corte Suprema consente il trading di criptovalute, cancella il provvedimento della RBI del 2018.”
Swamy è stato inoltre citato da un giornale locale, riportando il suo messaggio “le criptovalute sono inevitabili.” Confutando ulteriormente le ipotesi, l’emittente crypto The Block ha recentemente segnalato che Swamy ha negato di aver sentito parlare di discussioni in merito a un divieto sulle criptovalute:
“Farlo sarebbe una pazzia.”
Ashish Singhal, il CEO dell’exchange di criptovalute CoinSwitch, la cui base di utenti si trova prevalentemente in India, ha portato all’attenzione in un commento a Cointelegraph la lista di decreti soggetti a discussione durante la Monsoon Session del parlamento. Secondo Singhal, nessun presunto divieto sul trading di criptovalute sembra figurare tra i punti di discussione.
Anche Nischal Shetty, fondatore dell’exchange di criptovalute indiano WazirX, e Siddharth Sogani, fondatore della società di ricerca blockchain indiana Crebaco, hanno commentato in merito alla situazione, affermando che non c’è nulla di cui preoccuparsi. Secondo i due dirigenti, il disegno di legge ha ancora molta strada da fare prima di arrivare in parlamento.
“È ancora troppo presto per presentare la bozza del decreto crypto al parlamento,” ha aggiunto Shetty.
Definendo “clickbait” le recenti notizie divulgate, Sogani ha spiegato che la comunità crypto indiana ha “reagito con un panico improvviso, anche se molti utenti crypto in India sono ormai abituati a notizie clickbait di questo tipo.”
“Il decreto si stava certamente muovendo qualche mese fa, ma la fonte che Bloomberg sta discutendo al momento non mi convince,” ha dichiarato.
Sulla stessa nota, Shetty ha definito un fatto risaputo che “il ministero delle finanze sta lavorando sul disegno di legge da quando il comitato Garg l’ha presentato.” Tuttavia, il modo in cui i media l’hanno interpretato ha causato un lieve panico all’interno del settore, aggiungendo:
“Ora tutti sanno che si tratta delle stesse informazioni in circolazione da un bel po’.”