Secondo il fondatore di Polkadot, Gavin Wood, il protocollo non deve necessariamente diventare un "Ethereum killer" per avere successo.  

Durante una "fireside chat" con la podcaster Laura Shin, nel corso del Polkadot Decoded Business Summit di giovedì, a Wood è stato chiesto se il suo protocollo possa coesistere con Ethereum, visti gli ambiziosi obiettivi ed il crescente successo nell’attirare sempre nuovi sviluppatori. 

Wood ha riconosciuto che l'ecosistema blockchain è abbastanza grande per entrambi i protocolli, sottolineando come Polkadot sia essenzialmente una "scommessa contro il massimalismo"

Wood sostiene che la narrazione odierna in merito ad Ethereum prevede che "debba esserci sempre e solo una blockchain", ma ha aggiunto di non aver mai creduto a questo concetto:

"Se Ethereum diventasse un protocollo a cui gli altri possano collegarsi, come una specie di ponte [...] penso che ci siano ottime possibilità che Polkadot e Ethereum possano coesistere."

Polkadot viene sviluppata come una "rete di reti", ed i due fattori che guidano l’ecosistema sono "i bridge e la connettività".  

Fondato nel 2016, Polkadot è un protocollo di interoperabilità multi-chain che permette il trasferimento di qualsiasi tipo di dato o asset sulla sua rete. In passato è stato talvolta definito “Ethereum killer” per il grande successo riscontrato dalla piattaforma e per i numerosi casi d’uso potenziali.

La ICO del progetto ha raccolto 144,63 milioni di dollari nel 2017, rendendolo una delle campagne di crowdfunding di maggior successo. Dal lancio della sua mainnet, a maggio, e dopo una ridenominazione del suo token (DOT) ad agosto, Polkadot è rapidamente emersa come una delle prime dieci criptovalute per market cap, che attualmente è di circa 4,8 miliardi di dollari circa. 

Durante la conversazione con Shin, durata più di un'ora, a Wood sono state poste delle domande anche in merito alle possibili conseguenze legali della cosiddetta IPO (Inizial Parachain Offering) di Polkadot, definita la forma di finanziamento più trasparente per applicazioni decentralizzate e altri progetti di crypto.

Anche se Wood ha ammesso che non ci sono ancora stati pareri legali in merito, al momento non si sta preoccupando troppo della regolamentazione poiché le IPO sono più simili allo staking che al trasferimento di valore. Wood ha descritto le IPO come "un lock-up garantito e un ritorno garantito al termine del lock-up".