Reggie Browne, definito "il Padrino degli ETF", ha affermato che passerà ancora parecchio tempo prima della certificazione di Exchange-Traded Fund (ETF) sul Bitcoin (BTC).
Browne è il direttore esecutivo di Cantor Fitzgerald, azienda fondata nel 1945 specializzata in trading e gestione di grossi capitali. La compagnia possiede oltre 5.000 clienti istituzionali, perlopiù operanti in settori come quello degli investimenti, brokeraggio e commercio di beni immobili.
Durante la Financial Markets Quality Conference, tenuta alla Georgetown University di Washington D.C., Browne ha spiegato che gli ETF sul BTC verranno approvati soltanto una volta completata l'elaborazione di una solida struttura normativa per l'industria:
"Difficilmente la [Securities and Exchange Commission (SEC)] si sforzerà per approvare la criptovaluta, perché non esistono nemmeno i dati... semplicemente i mercati non ci sono ancora".
Recentemente il CEO del colosso bancario BlackRock Larry Fink ha rilasciato una simile dichiarazione, affermando che "in ultima analisi" gli ETF devono essere supportati dal governo: questi strumenti finanziari non verranno mai approvati finché non sarà assolutamente certo che i fondi non possano essere utilizzati per attività illecite.
Bill Barhydt, CEO della start-up Abra, ha tuttavia suggerito che il vero motivo per cui la SEC si è fino ad oggi rifiutata di approvare gli ETF sulle criptovalute è perché i richiedenti di questa industria non rientrano negli archetipi tradizionali. "Le persone che presentano domanda non corrispondono al modello che la SEC è solita approvare", ha spiegato Barhydt.
A luglio di quest'anno la SEC aveva respinto la domanda presentata dai gemelli Tyler e Cameron Winklevoss per la realizzazione di un ETF basato sul Bitcoin.